Mia Kombucha lancia la campagna "A gennaio non bevo un tubo"

Otto bevande analcoliche da provare durante il Dry January, e oltre

Senza replicare l’alcol (che non hanno mai contenuto), queste referenze sono così buone da conquistare anche chi beve alcolici, alzando un bicchiere in loro onore.

Gennaio porta con sé l’eco delle feste appena trascorse: brindisi scintillanti, calici sollevati e risate accompagnate dal tintinnio di bicchieri. Ma è anche un mese di riflessione, un invito a ricominciare, a depurarsi dagli eccessi e a sperimentare nuove abitudini. E così nasce il “Dry January”, 31 giorni dedicati all’astinenza dall’alcol, che si trasforma in una sfida personale e collettiva.

In questo contesto, la creatività prende il sopravvento. Non si tratta più solo di rinunciare, ma di provare nuovi gusti: dai mocktail frizzanti ai tè raffinati, dai succhi naturali a bevande frutto di primi esperimenti di fermentazione. Questa tendenza è stata catturata anche nelle pagine fresche di stampa di “Juice Pairing”, il primo libro di Giulia Caffiero, assistant restaurant manager e responsabile della produzione di abbinamenti non alcolici ai piatti al Geranium di Copenaghen. Edita da Topic, la sua pubblicazione è incentrata sullo studio dell’abbinamento senza alcol che rivoluziona la tavola, anche del tristellato danese, in un viaggio tra stagioni, tecniche estrattive, tempi di infusione (aiutano le illustrazioni) e sapori puri. 

Che siate fan dei mocktail o meno, alcune bevande analcoliche meritano assolutamente di essere provate. La nostra selezione è pensata sia per chi sceglie di non bere, sia per chi ama farlo ma vuole esplorare delle valide alternative.

Otto bevande analcoliche da consumare in qualsiasi momento della giornata

Sodamore: dillo con una bottiglia
La sparkling soda che rivoluziona il bere analcolico per la GenZ dimostra che “senza alcol” non significa “senza emozioni”. Ideata da Luca Argentero e altri quattro amici, questo nuovo prodotto lanciato sul mercato negli ultimi mesi del 2024 celebra amore e autenticità con cinque ingredienti chiave: sambuco, camomilla, mirtillo, uva e rabarbaro. Ogni bottiglia contiene un messaggio: da “Chi mi ama mi beva” a “Esagerata”, ma c’è anche un’etichetta bianca da personalizzare a proprio gusto. Più autentico di un like o di un commento sui social, vero?
sodamore.com

Mia Kombucha: sette gusti per sette giorni
Questa start-up nata da un gruppo di quattro amici in provincia di Varese, inaugura il Dry January con la campagna “A gennaio non bevo un tubo”, lanciando un esclusivo packaging di forma cilindrica contenente sette ricette: Original, Luppolo, Lampone, Limone, Zenzero, Mango, più l’edizione limitata MelaCannella. Perfetta per depurarsi dopo le feste senza annoiarsi con il “solito” gusto. La speciale confezione cilindrica è disponibile a partire dal 7 gennaio.
miakombucha.com

Legend Kombucha: piccante inverno
Restando sul tema della bevanda fermentata a base di tè (solitamente verde o nero), zucchero e una coltura di batteri e lieviti chiamata scoby (symbiotic culture of bacteria and yeast), quello che è nato come un piccolo laboratorio artigianale nel 2021, è oggi punto di riferimento in questa categoria nel mercato italiano. La nuova referenza da provare è Wasabino, edizione limitata ideata per queste feste natalizie dalla brewery veronese in collaborazione con lo chef Antonio D’Angelo dell’azienda agricola biologica L’Orto di Mimì. Al suo interno racchiude le note piccanti dell’insalata asiatica – simile nel gusto al nostro rafano – e quelle dello zenzero disidratato, esaltate da liquirizia e cardamomo.
legendkombucha.com

Gli Sparkling Tea dal Nord
Non sono una novità, essendo stati lanciati nel 2017 dallo sviluppo dell’idea del sommelier Jacob Kocemba, ma per chi ama il genere si confermano tra le alternative più piacevoli e riuscite alle bollicine “classiche”. Oggi disponibili in sei versioni, incluse quelle rosé, le diverse etichette della Copenhagen Sparkling Tea Company sono il frutto dell’accurata miscela di diverse varietà di tè bianchi, verdi e neri e uniscono alla delicata ed elegante effervescenza belle nuance aromatiche molto adatte anche ad abbinamenti gastronomici.
sparklingtea.co

Feral: erbe, fiori e radici dal Trentino
Fondata da Maddalena Zanoni in collaborazione con birrai, biologi, forager e sommelier, la “fermenteria” trentina Feral propone bevande analcoliche dal profilo accattivante in cui alle basi fermentate di barbabietole bianche e rosse si aggiungono erbe, fiori, spezie e legni, per apportare complessità e aromi. Dalla Nº1 (fermentato di barbabietola bianca con luppolo e pepe di Szechuan) alla Nº4 (base rossa con mirtillo selvatico, lavanda e bacche di ginepro). Per il Dry January, dall’8 gennaio sarà possibile degustare gratuitamente i drink in enoteche e wine bar in varie città d’Italia e del nord Europa: Milano, Roma, Firenze, Trieste, Verona, Amsterdam e Vienna, e oltre.
feral-drinks.com

Otro, la posca italiana
Dopo Acetyco – delizioso soft drink in lattina a base di aceto di vino bianco bio e Balsamela bio (balsamico di mele) dell’Acetaia San Giacomo – Andrea Bezzecchi ha coinvolto un “dream team” composto da Marco Colzani, Thomas Piras, Matias Perdomo e Simon Press e Niccolò Scaglione per mettere a punto Otro: bevanda analcolica parzialmente fermentata, a base di succhi di frutteti artigianali e aceti di vino invecchiati con aggiunta di spezie, fiori ed erbe distillate, si ispira all’antica “posca” dei romani (dissetante miscela di acqua e vino) affiancando lo spiccato carattere fruttato a complessità e persistenza del vino, oltre alla sua componente “sociale”. Tre le versioni disponibili: Red, Orange e White.
acetaiasangiacomo.com

La Gassosa Avena: simbolo di Potenza e della sua tradizione gastronomica
Tra i prodotti di nicchia che valorizzano i piccoli produttori, questo brand, nato dalla famiglia Avena, vanta quasi 100 anni di storia (la tripla cifra arriverà nel 2026) ed è una delle aziende più longeve di Potenza. La gassosa è probabilmente la bevanda frizzante più amata nella linea di questi soft drink (pensate che un tempo era usata per tagliare il vino, il famoso 3/4 e una gassosa), e oggi si presenta con un packaging completamente rinnovato, frutto dell’idea di Anna e Michele Avena, nipoti del fondatore Michele Avena, personaggio noto nel capoluogo lucano perché a capo della Camera di Commercio di Potenza per diversi anni. Nonostante l’innovazione, la ricetta resta la stessa e, come sempre, è top secret.
avenabibite.it

Con Festivo Portofino è sempre l’ora dell’aperitivo
Ispirata alla tradizione del pizzo ligure, un merletto realizzato a mano con la tecnica del tombolo, l’etichetta di Festivo Portofino (creata da Luisa De Gasperi Ravera, presidente dell’Associazione Culturale Amici del Tombolo) celebra il borgo di pescatori della Riviera di Levante. Questo bitter italiano, completamente naturale, affascina non solo per il suo aspetto visivo (il colore deriva dalla carota nera), ma anche per il suo sapore agrumato, ottenuto grazie a bergamotti, cedri, arance e limoni, ognuno lavorato separatamente in infusione o come succo. Ideale da aggiungere nei cocktail o da gustare in purezza con una fetta di arancia e ghiaccio, Festivo Portofino è disponibile sul sito ufficiale del marchio, fondato da residenti e appassionati del luogo. Il progetto s’impegna a valorizzare le tradizioni locali, recuperare terreni abbandonati per coltivare erbe aromatiche, agrumi e antiche cultivar, e riqualificare spazi disabitati, promuovendo al contempo attività che arricchiscono la zona.
niascaportofino.it

Maggiori informazioni

Foto di apertura: Mia Kombucha e la campagna “A gennaio non bevo un tubo”

 

 

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