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Picnic d’estate

Qualche proposta per godersi un pranzo en plein air in città, tra Milano, Firenze e Roma: per tutti i gusti e i budget, e secondo le esigenze di ciascuno.

Anche se ormai il clima estivo rischia di diventare proibitivo, quest’inizio di luglio può essere ancora il periodo adatto per cercare rifugio e un po’ d’ombra in una zona verde della città e ritagliarsi una pausa pranzo, o magari un più fresco aperitivo, diverso dal solito. Ritornato in auge qualche anno fa quando tutti cercavamo luoghi d’incontro all’aperto e soluzioni per non rinunciare alla convivialità con distanziamenti “naturali”, il rito del picnic nato nella Francia del XVII secolo come bucolico spuntino con cui i nobili si ristoravano durante le battute di caccia è sempre più attuale. E sono diverse le proposte ad hoc che dalla primavera si allungano fino alle prime battute d’estate.

A Milano, ad esempio, il bistrot gastronomico Peck-CityLife – sede dedicata alla ristorazione informale della storica gastronomia che lo scorso anno ha festeggiato i 140 anni di attività, situata nella moderna zona residenziale della città – propone il Peck Nic: una formula, declinata in sei varianti, ideata per permettere appunto di consumare il pranzo o l’aperitivo immersi nel verde dell’ampio parco di CityLife, il terzo della città per grandezza dove è facile trovare un posto tranquillo e fresco tra alberi e prati, orti urbani e specchi d’acqua. Dal martedì alla domenica, dunque, si può prenotare e ritirare nel locale in piazza Tre Torri il proprio cesto di vimini, completo di tovaglia, posate e bicchieri per due. Riguardo al contenuto enogastronomico, si può scegliere tra le sei proposte pensate per le diverse esigenze e i diversi gustiGolosi Sfizi, Passione Veggie, Weekend Gourmet, Sapore di Mare, Salumi e Baci e Made in Peck, in cui si ritrovano tre diverse opzioni di insalate, panini al latte farciti, fritture, mondeghili e crostate di frutta – o selezionando ciò che si preferisce dal banco della gastronomia o della tavola calda, e un vino dalla cantina tra bollicine, bianchi e rosati. Il prezzo parte dai 30 euro.

Sempre nel capoluogo lombardo, Cosaporto – la Gitf-Tech specializzata negli ordini e consegne di regali e gastronomia di qualità, per occasioni speciali di privati e aziende – ha affiancato Veuve Clicquot e LùBar, con la sua serie di insegne che interpretano la cucina siciliana e mediterranea in chiave contemporanea e glam, per un kit estivo da recapitare dove si desidera, anche direttamente sul prato: una borsa in juta contiene una bottiglia di Champagne Veuve Clicquot da scegliere in versione classica o rosé e un elegante cooler brandizzato per mantenerlo in fresco, pistacchi e mandorle croccanti di LùBar, due bicchieri da vino e due piattini, per uno snack nel verde di classe (il costo va dai 145 ai 150 euro). Ma tra le opzioni “bucoliche” ci sono anche il picnic vegetariano di Faak, con torte salate, sandwich, rustici e biscotti firmati dalla chef Viviana Varese (49,50 euro), oppure il mix da comporre a piacere delle proposte leggere e salutari di Mediterranea, tra energy bowl, insalate, toast, dolcetti e frutta fresca.

A Firenze, la soluzione bell’e pronta per un déjeuner sur l’herbe nei luoghi verdi della città – come il Giardino delle Rose o i viali alberati attorno a piazzale Michelangelo – è proposta dal 25hours Hotel di piazza San Paolino: uno zaino da picnic da noleggiare per la giornata (disponibile in quasi tutti i 25hours Hotel, da Parigi a Berlino, così come anche il noleggio delle biciclette Schindelhauer per allontanarsi comodamente dagli alberghi) equipaggiato con coperta, posate e tovaglioli, frisbee e bevande e snack per due persone: ci sono dolcetti salati e pane fresco, frutta e verdura, hummus o altre salse, salumi e formaggi, e piccoli snack come noci e popcorn, oltre ad acqua, vino, birra o bibite; il tutto confezionato in contenitori di acciaio inossidabile e con una borsa termica per mantenere tutto al fresco anche quando la temperatura sale. Inoltre, vino e birra possono essere richiesti anche in versione analcolica e il cibo in versione vegetariana. Lo zaino da picnic può essere ordinato alla reception il giorno antecedente all’utilizzo a un costo di 49 euro.

A Roma, per un picnic perfetto nel verde di Villa Pamphili ci si può rivolgere a ViVi Bistrot, il grazioso “chiosco” quasi all’ingresso del parco da via Vitellia, da cui si possono ordinare tre tipologie di offerta, da ritirare sul posto dalle 12 alle 15: il “fai da te”, composto scegliendo le diverse proposte dolci e salate – hummus, guacamole con nachos, hot dog, bowls salutari ma ricche, insalate fantasiose e sostanziose, panini e focacce, muffin e torte – e le bevande dal sito, confezionate nel “picnic box”; il Picnic Deluxe, con una proposta già assemblata e pronta da gustare sul prato o sulle panchine, scegliendo secondo preferenze e occasioni: dal Campagnolo al Romantico, con la terza opzione vegetariana, tutti al costo di 60 euro per due persone; e il Picnic allestito (per minimo 4 persone), per festeggiare con stile all’aria aperta, da concordare con il locale.

Anche nella Capitale, poi, ci sono diverse proposte da ordinare sul sito di Cosaporto: dalla Box Picnic di Le Levain, con croissant salati, quiche, choux, macaron e acqua (31,20 euro per due persone) a quello sfizioso di Gabrini, la nuova gastronomia del quartiere Prati che nella box inserisce panini, pizza bianca, dolci monoporzione e bibite (35 euro per due persone), o quello di Dolcemascolo che comprende tramezzini, croissant salati, macaron e bibite (37 euro per due persone). Ma per esigenze diverse, ci sono anche il picnic Vegan di Julietta – “pastry & lab” plant based, che lascia scegliere tra due tipi di croissant salati, una vasta scelta di dolci e bevande come succhi di frutta, kefir e kombucha, 31,20 euro per due persone – e quello senza glutine di Napoleoni con quattro tramezzini a scelta, un sacchetto di rustici e pizzette a sorpresa e due crostatine dolci a scelta (34,80 euro, con la possibilità di aggiungere una bottiglia di vino bianco o rosso). Così tutti possono godersi il pranzo sull’erba.

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