Pieropan

Pieropan 2.0

Il futuro ha un cuore antico

Potesse essere ritratta in qualche forma, la storia della cantina Pieropan prenderebbe quella di un albero, con radici profonde e ben salde — distribuite tra i preziosi terreni vulcanici del Soave e quelli sfidanti della vicina Valpolicella — e rami vigorosi che si spingono verso l’alto. Per restare in equilibrio, infatti, non si può evitare di disegnare continuamente il futuro, senza prescindere dalla conoscenza della propria storia. Un domani che la quarta generazione al timone dell’azienda — sono Andrea e Dario oggi a tenere le fila — vuole plasmare osservando i valori imprescindibili della sostenibilità, del continuo aggiornamento e di una modernità che mantiene la memoria delle origini. Mentre il motto è rimasto lo stesso — “Non vi è vino senza paesaggio, né paesaggio senza vigneti” — sono molte le iniziative che hanno testimoniato l’impegno verso la tutela dell’ecosistema ad ampio raggio, attingendo alle conoscenze e ai procedimenti più aggiornati. Tra i pionieri del biologico in questa zona (la totale conversione è avvenuta nel 2008), Pieropan ha deciso di guardare oltre, intraprendendo il percorso verso la certificazione Equalitas. Un iter complesso e dettagliato che consente di dimostrare il rispetto di tre pilastri: quello della sostenibilità ambientale, economica e infine sociale, in una visione globale dell’attività che non solo conservi il patrimonio esistente — sia naturalistico che umano — ma che si spenda per migliorare il contesto in cui opera. Sono serviti cinque anni di lavoro e studio attento per terminare la costruzione del nuovo cuore operativo di Pieropan, che ora batte all’interno della cantina inaugurata nel 2021. Simbolo e manifesto di una rinnovata visione del futuro, i suoi 8mila metri quadri si sviluppano al di sotto del livello del terreno e a pochi passi dalle mura medievali del castello scaligero di Soave, e le sue forme sinuose nascondono la facciata, in armonia con la bellezza del paesaggio circostante. Per raggiungere il risultato, e “sollevare un lembo di pendio per nascondervi al di sotto il notevole volume”, sono intervenute le più moderne tecniche ingegneristiche, con l’impiego di lastre di cemento di 28 metri senza colonne portanti e materiali locali pregiati come la pietra naturale di Vicenza, l’ottone, la trachite euganea e la calce del Brenta, destinati a maturare ed evolvere nel tempo, proprio come il buon vino. Al di sopra della pensilina della cantina, un vigneto sperimentale di Pinot Bianco dove testare le caratteristiche di resistenza naturale; tutto intorno, filari di Trebbiano Clonale nato dagli studi di Attilio Scienza, un vitigno dal portainnesto che si adatta autonomamente ai cambiamenti climatici.

Maggiori informazioni

Pieropan
Soc. Agr. Pieropan S.S.
Via Matteotti, snc – Soave (Verona)
pieropan.it

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