Si può essere innovativi pur poggiando i piedi su antiche mura romane. Si può guardare avanti senza mai interrompere il legame con il passato e con le proprie origini. Quella di Pio Cesare è una storia lunga 140 anni, da quel 1881 in cui Cesare Pio fondò l’azienda nel cuore di Alba, intuendo tutto il potenziale che avrebbero potuto esprimere i vini delle Langhe. Il 2021 è stato un anno di forti emozioni e di sentimenti contrastanti: perché l’importante ricorrenza è coincisa purtroppo con l’inattesa e tragica scomparsa di Pio Boffa, il custode della tradizione di famiglia, di cui rappresentava la quarta generazione. Il testimone è così passato nelle mani della giovane Federica, che a soli 23 anni ha il piglio e la passione giusta – e l’ausilio del cugino Cesare Benvenuto Pio (entrambi in foto), già dal 2000 braccio destro di suo zio – per maneggiare un’eredità tanto impegnativa e per rispettare la filosofia produttiva dell’azienda. Che è quella di esaltare le singolarità di ogni terroir e parcella riuscendo però a esprimerle nel loro insieme. Nella cantina di Pio Cesare – unica presente nel centro della capitale del tartufo – non esistono infatti vini base ma solo Cru e quella dei blend è una precisa scelta stilistica. Le storiche e immutabili etichette da quest’anno recheranno in calce i nomi “Barolo Pio” e “Barbaresco Pio”, che sono proprio gli appellativi usati dal pubblico di affezionati fin dagli anni Sessanta. Per il 140esimo anniversario è stato prodotto un Barolo del Comune di Serralunga d’Alba dell’annata 2017, proveniente da una porzione di ognuna delle quattro proprietà di famiglia in quel comune: Ornato, La Briccolina, La Serra e Lirano. Una bottiglia da non perdere e da custodire in cantina perché disponibile in pochissime quantità. Se è il rosso il colore dominante della collezione, sorprendono pure le espressioni in bianco, tra cui il raffinato e longevo Piodilei, chardonnay in purezza nato nel 1985. E c’è una novità in cantiere: un Timorasso, proveniente da due ettari e mezzo di vigne nei Colli Tortonesi, che sarà disponibile in bottiglia tra un po’ di vendemmie. Mentre sono già pronte (e godibilissime) le etichette di Vermouth e Barolo Chinato prodotte secondo le antiche ricette di casa.
