Protagonista dei pranzi domenicali in famiglia, il pollo arrosto è una di quelle portate che sulle tavole degli italiani non manca mai (ma è apprezzatissima anche all’estero, dal Giappone all’India, dalla Francia all’America e oltre). Venerdì 2 ottobre, data consacrata alla Festa dei Nonni, torna in versione digitale il Pollo Arrosto Day: una giornata intera dedicata alla carne avicola, la preferita dagli Italiani e la più consumata al mondo, secondo i dati Ismea diffusi da Unaitalia, l’associazione che raccoglie le aziende avicole italiane. Il segreto del suo successo sta nella versatilità di preparazione, nell’accessibilità e nell’assenza di barriere religiose, e il tema di questa quarta edizione sarà “pollo arrosto vs mondo”, alla scoperta di tutte le sue varianti tradizionali e non.
Fitto il programma della giornata, che si svolgerà sul canale Facebook del sito www.vivailpollo.it con show cooking e live streaming con cuochi di ristoranti stellati, blogger, attori e comici, a partire dalle 11:00. Fra i protagonisti di quest’anno Cristina Bowerman, chef di Glass Hostaria a Roma, e Francesco Apreda, alla guida del ristorante Idylio by Apreda del The Pantheon Iconic Rome Hotel, che apriranno la giornata con consigli e trucchi su come preparare la carne bianca in due ricette che uniscono cucina italiana ed esperienze cosmopolite: il Pollo arrosto alla romana in due culture di Apreda – che combina la glassatura teriyaki di derivazione giapponese e la marinatura indiana del pollo tandoori alla tradizione tutta romanesca del pollo ai peperoni –e il Southwest Chicken della Bowerman, ispirato all’arte statunitense dell’affumicatura. La maratona streaming proseguirà con interventi, tips e challenge con ospiti come la food influencer Sonia Peronaci e la star dei social Nonna Rosetta affiancata dai comici di Casa Surace, per chiudersi con la sfida tra la ricetta made in Italy de La Cucina del Fuorisede o quelle internazionali proposte da tre blogger.
Tornando al mondo del fine dining, sono molti gli chef che hanno deciso di inserire il pollo arrosto nei loro menù: Daniel Humm (NoMad, New York) lo farcisce con lamelle di tartufo e foie gras, Antoine Westermann ha creato un ristorante interamente dedicato a questo tipo di carne (Le Coq Rico, Parigi), il cuoco argentino Francis Mallmann lo cuoce appeso sopra ai carboni ardenti dopo averlo marinato nelle erbe aromatiche mentre l’inglese Heston Blumenthal (The Fat Duck, Bray) privilegia una preparazione simile a quella dell’anatra croccante. Mentre nelle tradizioni di ogni latitudine il pollo si presta a diventare protagonista di tantissime ricette in chiave “local”: dal pollo Teriyaki giapponese (tagliato in pezzi e glassato con la famosa salsa) al must statunitense – di derivazione francese – preparato secondo la ricetta di Julia Child: profumato con erbe aromatiche e generosamente spennellato di burro e miele (nella foto). Senza tralasciare le versioni piccanti e speziate come il Jerk Chicken giamaicano (in cui la carne viene immersa in una miscela a base di piccantissimo peperoncino caraibico, pepe di Giamaica e altre spezie prima di essere cotta), il Piri-Piri portoghese (dal Mozambico arrivano i piccolissimi e potenti peperoncini “African bird’s eye”) e il pollo all’harissa nordafricano.
Ma il pollo arrosto – amato tanto nelle case comuni quanto in quelle blasonate – è anche al centro di aneddoti e gossip: secondo quanto hanno rivelato in un’intervista ufficiale alla BBC News, gli ex reali d’Inghilterra Meghan & Harry decisero di fidanzarsi ufficialmente in una tranquilla serata casalinga mentre preparavano proprio il pollo arrosto. E negli Stati Uniti c’è perfino una ricetta del Roast engagement chicken, risalente agli anni ’80: fu passata – pare – dalla fashion editor di Glamour Magazine, Kim Bonnell, a una sua assistente per una cena con il ragazzo con cui usciva, che le chiese di sposarlo il mese seguente; la cosa funzionò anche per altre sue colleghe a cui a sua volta aveva svelato la ricetta. In quella codificata da Martha Stewart il pollo è profumato con limone, erbe e pepe: buonissimo anche se non si ha nessuna aspirazione matrimoniale, o nessun principe a portata di mano.
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