Giunto alla settima edizione, il Premio Gavi La Buona Italia – organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi e patrocinato tra gli altri dal MIPAAF-Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – decide di concentrarsi sulle inevitabili e profonde ripercussioni dell’emergenza sanitaria guardando anche al futuro. Il tema di quest’anno, infatti, verte su quali siano stati i più efficaci progetti di promozione e comunicazione messi in atto nel 2020 da produttori e Consorzi di Tutela del Vino per rispondere all’emergenza pandemica, dimostrando resilienza, innovazione e lungimiranza.
Naturalmente si tratta di iniziative prevalentemente digitali, in cui aziende agricole, cantine e Consorzi hanno dato vita a nuovi modelli di comunicazione e di vendita per difendere la relazione con il consumatore e mantenere aperto, se non ampliare, il dialogo con gli interlocutori commerciali: dai social media agli shop on line, dalle chat alla realtà virtuale, si sono trovate nuove forme di connessione e di condivisione e nuovi linguaggi, spesso più diretti ed “empatici”, per ritrovare in rete una dimensione collettiva e contrastare la crisi sanitaria, sociale ed economica. Altri elementi importanti sono stati la capacità di dare nuovo valore al tempo, l’accelerazione di processi di digitalizzazione, il coinvolgimento della clientela e delle reti locali ma anche il restyling e il lancio di nuovi prodotti, per contrastare la sensazione di apatia che rischiava di prevalere.
A questa capacità di re-azione mostrata dal comparto ‘Wine&Tourism’ italiano è dedicato il Premio Gavi La Buona Italia, la cui assegnazione è in programma a Gavi e in diretta streaming il prossimo 9 Luglio 2021. La short-list messa a punto dal Laboratorio Gavi in collaborazione con lo IULM Wine Institute (IWI) di Milano, l’Unione Italiana Vini, FEDERDOC, Il Corriere Vinicolo e Wine News, in risposta alle candidature provenienti da tutta Italia, annovera dunque 20 esempi di “storie” e progettualità proposte da 12 cantine (Banfi, Toscana; Cantina Roeno, Veneto; Cantina Tollo, Abruzzo; Cantine Balbiano, Piemonte; Cantine Pellegrino, Sicilia; Frescobaldi, Toscana; Maeli e Montelvini, Veneto; Mondodelvino, Piemonte; Ricci Curbastro, Lombardia; Togni e Umani Ronchi, Marche) e 8 consorzi di Tutela di: DOC Prosecco, Freisa di Chieri e dei vini della Collina Torinese, Vini Lugana DOC, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, Valcalepio, Vini DOC delle Venezie, Vini Montefalco, Colli Bolognesi.
Ad assegnare, tra questi, il Premio e le tre Menzioni speciali sarà un’autorevole giuria composta da Alessandro Bazzanella – coordinatore della Trentino School of Management, Massimiliano Bruni – Direttore dello IULM Wine Institute, Paolo Castelletti – Segretario Generale di Unione Italiana Vini, Sen. Gian Marco Centinaio – Sottosegretario di Stato MIPAAF, Riccardo Ricci Curbastro – Presidente di FEDERDOC, Roberto Ghio, Past President del Consorzio Tutela del Gavi, Francesco Moneta – fondatore di The Round Table e coordinatore del Laboratorio Gavi, Vincenzo Russo – Direttore Scientifico del Master in Food and Wine Communication IULM, Floriano Zambon – Presidente dell’Associazione Città del Vino e una nutrita squadra di giornalisti di settore tra cui Federico De Cesare Viola, direttore responsabile di Food&Wine Italia.
Dal lavoro di ricerca e mappatura dello IULM Wine Institute (IWI) e del Laboratorio Gavi nasce inoltre il Rapporto IL VINO 2021: ONE YEAR AFTER, strumento prezioso per condividere e valorizzare le buone pratiche a vantaggio dell’intero comparto del vino italiano.