Ruinart

Ruinart Blanc Singulier Edizione 19: lo Champagne che si adatta al cambiamento climatico

La nuova cuvée della più antica Maison di Champagne è un'elegante espressione di Chardonnay nel segno della natura e dell'arte.

Lo Chef de Cave Frédéric Panaïotis e il suo team, con la presentazione di Ruinart Blanc Singulier Edizione 19, hanno ribadito quanto sia fondamentale saper interpretare e adattarsi alle trasformazioni che avvengono lungo tutto il percorso, dalla coltivazione della vite fino alla creazione del vino. Dopo il lancio dell’Edizione 18 nel 2023, l’annata 2019 è diventata protagonista della nuova Edizione 19 di Ruinart Blanc Singulier, portando con sé la storia di un anno difficile per il clima. Le temperature estive da record, con tre ondate di calore e 23 giorni oltre i 30 °C, hanno influenzato il ciclo naturale delle viti, riducendo il periodo tra fioritura e vendemmia a soli 81 giorni, il più breve dal 2003.

Per questa edizione, Ruinart, la Maison di Champagne più antica, fondata nel 1729, ha scelto un mix di vini dell’annata 2019 (77%) e vini di riserva (23%). Le uve provengono da oltre venti cru, per lo più situati in sei diverse zone: Montagne de Reims, Côte des Blancs, Vallée du Petit Morin e Sézannais. I vini di riserva, che includono le annate 2016, 2017 e 2018, sono invecchiati in botti di rovere e barili di acciaio inox, dando vita a una riserva perpetua che arricchisce il Blanc Singulier.

Degustazione: un vino elegante e fresco

Il Ruinart Blanc Singulier Edizione 19 si presenta con un colore giallo dorato brillante, con riflessi verdi che catturano la luce. Al naso, spiccano le note di frutta bianca matura come la pesca nettarina e la pera nashi, accompagnate da freschi sentori di agrumi e un accenno di canditura che dona una piacevole vivacità. Si percepiscono anche delicate note floreali di rosa bianca e un tocco muschiato, che si uniscono a una leggera dolcezza mielata di caprifoglio, in perfetta armonia con le spezie affumicate, che ricordano l’Edizione 18.

Al palato, il vino è fresco all’ingresso, ma subito si fa più rotondo e avvolgente, con una complessità che si sviluppa durante la degustazione. Le note di frutta bianca e agrumi emergono con maggiore intensità, mentre il finale leggermente amarognolo e la nota di pompelmo regalano una sensazione di freschezza che persiste.

“Conversazioni con la Natura”: arte e Champagne

In occasione della XXIX edizione di Miart, la fiera d’arte contemporanea di Milano, Ruinart ha continuato il suo dialogo con l’arte e la natura. Dal 4 al 6 aprile, la Maison ha esposto le opere di Julien Charrière, un artista franco-svizzero che invita a riflettere sul nostro rapporto con la natura. Le sue creazioni sono state presentate nella VIP Lounge di Ruinart, dove i visitatori sono stati incoraggiati a “ascoltare” la natura con maggiore consapevolezza.

La collaborazione è proseguita con un’esperienza gastronomica al ristorante Abba di Fabio Abbattista, nel Certosa District milanese. In un ex pennellificio ristrutturato, gli ospiti hanno potuto assaporare il Ruinart Blanc Singulier Edizione 19 abbinato a piatti freschi come burrata, piselli, caviale e granita alla menta, e seppia, carciofi e sesamo di Ispica. L’Edizione 18 è stata invece proposta con un risotto con robiola, cefalo e berberé, e un lavarello con lenticchie nere e radice di curcuma. Il Ruinart Rosé ha accompagnato il dolce di crema montata di ricotta, fragole e rabarbaro, completando un pasto equilibrato e ricco di sfumature. Un’esperienza che ha unito eleganza e natura, riflettendo la filosofia di Ruinart in un viaggio sensoriale tra arte e cucina.

Maggiori informazioni

Condividi

Facebook
Twitter
LinkedIn
Articoli
correlati