Risalgono addirittura all’VIII secolo le prime tracce del borgo che oggi è il centro nevralgico delle molteplici attività dell’azienda. Siamo a 400 metri s.l.m. a Castelnuovo Berardenga, la propaggine più meridionale – e una delle più significative – dell’intera denominazione del Chianti Classico. Dal 1978 San Felice fa parte del Gruppo Allianz, artefice di un ambizioso e profondo rinnovamento che ha portato anche all’acquisizione della Tenuta Campogiovanni a Montalcino e di Bell’Aja a Bolgheri e alla trasformazione del villaggio in un albergo diffuso, oggi parte del circuito Relais & Châteaux. Borgo San Felice è uno dei wine resort più fascinosi d’Italia, con un’offerta gastronomica d’eccellenza (meritevole del nostro premio all’edizione 2021 dei Food&Wine Italia Awards, vedi p. 104) e la possibilità per gli ospiti di vivere straordinarie wine experience. Non solo percorsi sartoriali di degustazione alla tavola del Poggio Rosso, nell’enoteca o direttamente in cantina ma anche la possibilità di visitare il Vitarium, un progetto nato negli anni 80 per difendere la biodiversità e il patrimonio genetico della viticoltura toscana che oggi custodisce e studia oltre 270 vitigni, molti dei quali già a rischio di estinzione. È un esempio dell’attitudine costante alla ricerca e alla sperimentazione dell’azienda, che oggi esporta circa il 65% (con gli Stati Uniti in testa) di una produzione piuttosto ampia e sfaccettata, proveniente da oltre 140 ettari di proprietà. I vigneti sono suddivisi in 5 zone principali e gestiti con il metodo della viticoltura di precisione, che permette trattamenti ad hoc per ogni pianta così da avere minore impatto ambientale e maggiore qualità. Qui nascono alcune delle più identitarie ed eleganti espressioni di Chianti Classico, suddivise in diverse linee tra cui spiccano Il Grigio e Poggio Rosso. Ma è impossibile non menzionare il Vigorello, iconico e pionieristico Supertuscan che con la 2018 ha tagliato il traguardo delle 50 vendemmie. Da sottolineare, infine, l’impegno dell’azienda con la Fondazione Umana Mente che coinvolge anziani e ragazzi con disabilità in progetti come l’Orto e l’Aia Felice.
