San Felice

San Felice

Ospitalità di alto livello e la quintessenza del Chianti Classico.

Una ricetta vincente, quella di San Felice. Il borgo medievale di Castelnuovo Berardenga, nella parte sud del Chianti Classico, ha riempito una nicchia ancora poco esplorata in questa bella terra, puntando su un’accoglienza di altissima qualità. Un luogo con una lunga storia: le prime tracce risalgono agli inizi dell’VIII secolo, quando San Felice era già conosciuto come sosta per i pellegrini che percorrevano la Via Francigena. Oggi, invece, il borgo ristrutturato alla perfezione attira, con il suo albergo di uso di charme, gli amanti di una bellezza senza tempo. Borgo San Felice è infatti l’unica struttura della zona a far parte della rete esclusiva Relais & Châteaux (inoltre premiata come Miglior Esperienza Gastronomica in Hotel ai Food&Wine Italia Awards del 2021). Ma non finisce qui, perché la cucina merita, appunto, un commento a parte. Basti pensare alle tante stelle sulla giacca dello chef toscano Enrico Bartolini, consulente del Poggio Rosso, il ristorante affidato alla guida sicura di Juan Camilo Quintero e anch’esso illuminato da una stella Michelin. Il poco più che trentenne executive chef colombiano ha costruito un progetto gastronomico in equilibrio tra puro divertimento e storia toscana. Non per niente il ristorante è diventato una tappa obbligata per chiunque abbia voglia di capire come la lunga tradizione regionale possa essere reinterpretata in modo libero e al contempo rispettoso. Il percorso dell’azienda vinicola invece inizia concretamente nel Settecento, con i Grisaldi Del Taja. Un paio di secoli dopo la famiglia comprese il potenziale del posto, investì sull’agricoltura e fu anche tra i fondatori, nel 1924, del Consorzio Vino Chianti Classico (quello del celebre Gallo Nero). Nel 1968 nasce in azienda il Supertuscan Vigorello: inizialmente prodotto da solo sangiovese e poi, col tempo, con l’aggiunta di cabernet sauvignon, è una delle bottiglie che ha cambiato la storia enologica italiana. L’Agricola San Felice ha investito con uguale successo a Bolgheri, con la tenuta Bell’Aja e la recentissima acquisizione di Batzella, e a Montalcino, con la tenuta Campogiovanni. I numeri sono ragguardevoli: 1,2 milioni di bottiglie l’anno e il 65% della produzione che viene esportato in 48 paesi diversi. Nonostante le cifre impressionanti, a Borgo San Felice sono le persone a fare la vera differenza, perché l’accoglienza calorosa che non perde mai in garbo ed eleganza è ciò che fa sì che chi arriva qui non veda l’ora di tornare.

Maggiori informazioni

Castelnuovo Berardenga (Siena)
agricolasanfelice.it

Leggi anche: Le 50 cantine top dell’anno

Condividi

Facebook
Twitter
LinkedIn
Articoli
correlati