San Felice

San Felice

La storia vinicola di Borgo San Felice ha radici nel XVIII secolo e l’azienda è stata pioniera nel lanciare il primo Supertuscan della regione, il Vigorello.

Borgo San Felice situato a Castelnuovo Berardenga, nel sud del Chianti Classico, è un borgo medievale inserito nel bellissimo paesaggio toscano e risalente all’inizio dell’VIII secolo. Conosciuto per essere una tappa dei pellegrini sulla Via Francigena, è stato trasformato in una meta esclusiva, parte della rete Relais & Châteaux, grazie a una ristrutturazione impeccabile. L’albergo diffuso a cinque stelle è il fulcro dell’ospitalità di alta qualità del borgo. Accanto a questa struttura sofisticata, di gran classe senza perdere il calore dell’accoglienza, si trova il ristorante Poggio Rosso, con una stella Michelin e dal 2022 una stella verde, che offre un’esperienza culinaria di prim’ordine. Sotto la direzione del pluripremiato chef toscano Enrico Bartolini, il giovane colombiano Juan Camilo Quintero – la cui carriera include Osteria Francescana e Arzak – propone un equilibrio sottile tra approccio creativo e giocoso e rispetto per le tradizioni locali. Gli ingredienti vengono da artigiani del luogo e dall’orto sociale del borgo che è gestito da ragazzi con disabilità. Quest’ ultimo progetto, nato insieme alla cooperativa Koiné, fa ben capire come Borgo San Felice abbia una filosofia olistica tanto nella produzione del vino che nell’accoglienza. La storia vinicola di San Felice ha radici lontane: inizia infatti già nel 1700 con la famiglia Grisaldi del Taja. All’inizio del Novecento fu tra i fondatori del Consorzio del Gallo Nero e, nel 1968, fu proprio l’azienda a lanciare il primo Supertuscan del Chiantigiano: il Vigorello. Inizialmente prodotto solo con Sangiovese e successivamente arricchito con Cabernet Sauvignon, è un vino che ha segnato una rivoluzione nella storia del vino italiano. Oggi, il gruppo San Felice ha esteso il suo successo anche a Bolgheri con la tenuta Bell’Aja e a Montalcino con la tenuta di Campogiovanni. Nonostante le stelle e i grandi numeri, sono l’accoglienza calorosa e raffinata e le persone a fare la vera differenza, rendendo ogni visita a Borgo San Felice un’esperienza indimenticabile e che si spera di ripetere presto.

Da provare

Una cena al ristorante Poggio Rosso per provare i piatti divertenti e saporiti dello chef Quintero, ovviamente abbinati ai vini della tenuta. Ma il consiglio è anche di concedersi un rituale di vinoterapia alla Botanic Spa.

Da portare a casa

Vigorello Toscana Igt

Merita l’assaggio il primo Supertuscan del Chiantigiano; ricco e avvolgente ma senza perdere equilibrio, è un vino da bere durante i mesi freddi magari pianificando la prossima visita a Borgo San Felice.

Maggiori informazioni

San Felice
Castelnuovo Berardenga (Siena)
sanfelice.com

 

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