In una zona come la Maremma, che ogni anno continua ad accogliere con generosità nuove proposte culturali, mettendo in dialogo gli artisti e il territorio grazie all’evento di Hypermaremma, non potevano mancare cantine illuminate e ricettive in ambito artistico. È così che Monteverro, tenuta enoica ai piedi del borgo medievale di Capalbio, torna a farsi teatro della rassegna “Arte&Vino 2024”. Questa iniziativa, curata da Maria Concetta Monaci e organizzata dall’associazione culturale Il Frantoio di Capalbio, luogo che negli anni si è rivelato anche residenza d’artista, senza dimenticare che ha un suo ristorante e s’interessa al mondo enologico con tour e degustazioni (ad esempio in occasione giornata europea dell’enoturismo a novembre), promuove percorsi enoartistici attraverso il territorio e le sue cantine.
Quest’anno la tenuta ospita l’installazione “Come Funghi” del giovane artista romano Giulio Bensasson, invitando a riflettere sulla relazione tra l’uomo e l’ambiente circostante. «È un piccolo e prezioso intervento nel complesso ecosistema della tenuta – spiega l’artista classe 1990, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma –. Si pone come elemento mimetico che invita alla scoperta e porta chi lo incontra con lo sguardo a osservare più attentamente e nel particolare la meravigliosa natura circostante». La scoperta dei dettagli coinvolge l’osservatore nel percorso di visita, contribuendo a svelare anche alcuni dei luoghi più sorprendenti della proprietà toscana.
“Come Funghi” prende ispirazione dal Fomes Fomentarius, un fungo usato storicamente per accendere il fuoco e in questa installazione viene reimmaginato: da parassita diventa un elemento accogliente, capovolto e scavato per raccogliere l’acqua piovana, offrendo così un prezioso ristoro a uccelli, insetti e pipistrelli. L’opera si inserisce in modo armonioso nell’ecosistema della tenuta Monteverro, dimostrando come l’arte possa interagire con la natura senza sopraffarla. Posizionati su una quercia di sughero secolare, al crocevia tra le vigne di Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, i funghi di silicone, realizzati con la tecnica del calco, riproducono fedelmente le caratteristiche chiamato volgarmente “fungo dell’esca”, dalle asimmetrie alle sottili lamine, sottolineando la capacità dell’arte di immortalare e reinterpretare la realtà naturale. Dopo il vernissage che inaugurerà l’installazione, seguiranno tre appuntamenti aperti al pubblico nelle date del 27 settembre, 18 ottobre e 15 novembre, su prenotazione.