E voi che credevate di essere maniaci del gin. Natasha Bahrami, nel suo bar The Gin Room a St. Louis, Missouri, propone una selezione di più di 300 gin diversi, mentre all’Atlas Bar di Singapore le bottiglie sono più di 1.100 (di cui 330 etichette inglesi). Il fatto che ciò sia possibile testimonia, da solo, lo straordinario successo di questo distillato in tutto il mondo. Inghilterra e Spagna sono stati i primi a sancirne il successo – la passione degli spagnoli per il Gin and Tonic è seconda solo a quella per il fútbol – mentre, negli ultimi tre o quattro anni, anche gli Stati Uniti e l’Italia si sono aggiunti alla schiera dei grandi consumatori di gin. Come dice la stessa Bahrami: «Credo che i clienti, oggi, vogliano ordinare cocktail che rappresentino la loro personalità e il gin, in virtù della grandissima varietà di botaniche utilizzate per produrlo, permette a tutti di farlo». Di seguito, una lista dei migliori gin selezionati durante una degustazione di 65 etichette.
CITADELLE – Delicato, raffinato e inizialmente agrumato, questo gin francese sviluppa note speziate nel complesso finale: cardamomo, noce moscata, granelli di paradiso. È perfetto per il G&T, specialmente se abbinato a un’acqua tonica profumata e leggera come la Fever-Tree Mediterranean.
DOROTHY PARKER – Uno dei più celebrati (con buona ragione) della nuova generazione di gin americani, il Dorothy Parker della New York Distilling Company è particolarmente floreale al naso (grazie ai petali di ibisco tra le essenze), anche se la sua base di ginepro rimane sempre percepibile.
ROKU – Il whiskey giapponese ha una nutrita schiera di fedelissimi appassionati, non stupisce quindi che Suntory si sia dedicata a produrre anche gin. Sei diverse essenze giapponesi confluiscono in questo raffinato liquore, tra cui spiccano lo yuzu, il tè verde e il pepe sansho.
LEOPOLD’S SUMMER GIN – Leopold Bros., azienda di Denver dei fratelli Scott e Todd Leopold, è stata tra i primi (e migliori) produttori artigianali di gin negli Stati Uniti. Questa bottiglia, grazie ai sentori di arancia rossa, mirto e fiori secchi, dà la sensazione di avere l’estate nel bicchiere.
TANQUERAY NO. TEN – Tanqueray No. Ten è un punto di riferimento per i gin agrumati (è prodotto con frutta fresca e non essiccata: pompelmo, lime e arance). Le note acidule che ne derivano sono equilibrate perfettamente dalla base di ginepro e coriandolo, rendendolo adattissimo sia per il Martini cocktail sia per il G&T.
FORDS GIN OFFICERS’ RESERVE – A dispetto della sua alta gradazione (109 proof), questo potente gin del celebre mixologist Simon Ford, leggermente profumato al limone e all’arancia e parzialmente invecchiato in botti di sherry, è straordinariamente godibile e grandioso in un gimlet.
EDINBURGH SEASIDE GIN – Se c’è un gin ideale per preparare il migliore dirty martini, è questo. Intenso e salmastro, dal finale sapido, questo gin scozzese è degno del nome che porta, anche per le botaniche utilizzate, che includono la quercia marina (un’alga) e la cochlearia (una pianta che cresce sulle scogliere o a margine delle paludi salate).
THE BOTANIST – La Bruichladdich Distillery, in Scozia, non produce solo ottimo whiskey. Questo gin torbato e pepato, ottenuto da essenze locali come myrica, mentha aquatica e camedrio è delicato e sorprendente al tempo stesso. È ideale per un Martini, specialmente se abbinato a un vermouth delicato.
BARCELONA GINRAW – Questo gin spagnolo nasce dall’incontro di uno chef, un sommelier e un profumiere. La distillazione a bassa temperatura di essenze come il cardamomo nero e le foglie di combava dà un tocco esotico alle note dominanti del ginepro.
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