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Strade di Vite. Vini d’artista per aiutare la lotta ai linfomi

Sei importanti cantine italiane unite da una finalità benefica: sostenere due ambiziosi progetti di ricerca nazionali promossi dal reparto di Ematologia di Reggio Emilia.

È un incontro nel segno dell’impegno attivo quello che vede costituirsi l’alleanza di Strade di Vite, sodalizio che unisce la Fondazione Grade – promotrice dell’iniziativa – e la Collezione Maramotti, celebre collezione privata di arte contemporanea ospitata presso la sede di Max Mara a Reggio Emilia. Alla loro chiamata hanno risposto sei aziende vinicole molto conosciute nel panorama italiano e internazionale, pronte a confrontarsi con il mondo dell’arte e con i creativi che per loro hanno ideato etichette d’autore uniche.

Ma facciamo un passo indietro: dal 1989, la Fondazione Grade si preoccupa di sostenere l’attività di ricerca dei Reparti dell’AUSL-IRCCS Cancer Center di Reggio Emilia, finanziando contratti libero-professionali ed esperienze scientifiche presso centri di ricerca di fama internazionale in Italia e all’estero. Inoltre, ormai da più di vent’anni contribuisce con ingenti donazioni a implementare dotazioni e apparecchiature all’avanguardia dell’istituto: anche grazie al suo supporto (e 3 milioni di euro impiegati per la realizzazione del cosiddetto CORE), dal 2016 la città emiliana può vantare un polo d’eccellenza per la lotta contro i tumori. L’obiettivo del nuovo progetto, che sollecita la condivisione d’intenti tra il mondo delle arti e quello del vino, è quello di finanziare l’attività della Fondazione Italiana Linfomi, che per i prossimi cinque anni sarà impegnata a portare a termine due progetti di ricerca sul territorio nazionale, con un impegno economico pari a 1 milione e 200mila euro.

Le bottiglie con etichette d’autore realizzate dagli artisti coinvolti per le cantine che hanno aderito alla campagna solidale saranno dunque vendute per contribuire alla causa: in edizione limitata, le sei referenze (una per azienda vinicola) sono infatti non solo prodotti pregiati destinati agli amanti del vino, ma anche opere d’arte che piaceranno ai collezionisti. E il ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione Grade (è possibile anche acquistare l’intera serie in cofanetto speciale, facendone richiesta all’associazione, all’indirizzo info@grade.it).

A sposare il progetto sono: la cantina Nittardi, nel cuore del Chianti Classico, con il Nittardi riserva 2017 firmato dal Maestro Enzo Cucchi; l’azienda agricola biodinamica piemontese La Raia (nella foto) con il suo Gavi Pisé 2018, immortalato da Claudia Losi; Tenuta Cucco di cui Amedeo Martegani celebra il Barolo del Comune di Serralunga d’Alba 2016; Tenuta I Fauri, con L’uomo labirintico di Elena Mazzi rappresentato sull’etichetta dell’Abruzzo DOC Pecorino 2020; la Cantina Massimago con l’Amarone DOCG 2013, firmato da Luigi Ontani; la Cantina Semonte, con la partecipazione di Vincenzo Simone.

Tutte collegate da un percorso enoturistico collaterale, nato per suggellare l’iniziativa, che invita chi lo desidera a visitare le realtà schierate per la ricerca, attraverso itinerari pensati per guidare alla scoperta dei territori che le ospitano.

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