La cultura sarda vanta una grande ricchezza in termini di varietà gastronomica: non solo i piatti cambiano a seconda delle regioni storiche in cui ci si muove, dal Sulcis al Campidano, dalla Marmilla all’Ogliastra, dalla Gallura alla Barbagia e così via, ma è anche possibile scoprire tipicità differenti legate a singoli paesi, dove persone lungimiranti sono state in grado di preservarle, valorizzarle e portarle sino a noi affinché non si perdessero nei tempi, modificate nel gusto e nella genuinità. O perfino a creare un nuovo prodotto da una consuetudine antica, lasciandone intatto il gusto. È ciò che è accaduto a su morettu, un dolce che nasce a Vallermosa nel secolo scorso e la cui ricetta originale è oggi custodita dalla famiglia Zorco.
Nel paese di poco meno di 2000 abitanti nel sud Sardegna, a circa 40 km da Cagliari, la pasticceria S’Offelleria, nata circa vent’anni fa e distintasi sin da subito per la preparazione di dolci tradizionali, è l’unico posto in cui si può trovare questa specialità. «Il biscotto nasce due anni prima di aprire la pasticceria. L’obiettivo era quello di ricreare il dolce che faceva mia nonna, Angela Cugusi, la madre di mio padre », racconta il trentottenne Luca Zorco, pasticcere e titolare de S’Offelleria. «Al principio, era una crostata. La preparava per tutte le festività e si trattava di una frolla speziata ripiena di un impasto che conteneva soprattutto mandorle. Mio padre la amava molto e, quando stavamo per aprire la pasticceria, ha pensato di trasformarla nell’aspetto ricreando un fagottino che però mantenesse il gusto originale, utilizzando gli stessi ingredienti che usava sua madre». I clienti hanno immediatamente apprezzato e, grazie a loro e alle associazioni che sono intervenute, su morettu è diventato nel giro di un decennio un prodotto facilmente riconducibile al paese, tanto da spingere chi abitava nei dintorni a spostarsi appositamente per acquistarlo. È così che è nata l’opportunità di farlo diventare una Pat, ovvero di fargli acquisire la certificazione di Prodotto Agroalimentare Tradizionale riconosciuto dalla Regione Sardegna. Su morettu è una tipicità divenuta preziosa e quasi introvabile, a meno che non ci si rechi nel paese di origine. Se la crostata preparata dalla signora Cugusi veniva semplicemente chiamata crostata di mandorle, il nome morettu deriva da “moro” per il colore scuro che lo caratterizza.
«È grazie a mio padre Luigi se c’è tutto questo», racconta Luca Zorco. «Lui si è affezionato a questo dolce perché a prepararlo era sua madre. Erano tempi diversi da quelli attuali, la possibilità di mangiare un dolce era meno frequente, quasi un privilegio. C’era un legame familiare forte ed è così che generalmente nascono le tradizioni. Dai ricordi, dal bisogno di tenerli vivi». Quel privilegio il signor Luigi Zorco lo ha saputo osservare con gli occhi di un figlio, conscio di quale dono avesse fra le mani come unica persona del paese a poter gustare quella leccornia ogni qualvolta la madre decidesse di prepararla. «Su morettu è un prodotto che oggi ha raggiunto un grande valore culturale perché è diventato un dolce della tradizione di Vallermosa, per noi è un onore e anche una grande responsabilità».
Un prodotto nato molti anni fa fra le mura domestiche, dunque, che è diventato poi patrimonio di tutti. Il suo gusto speziato è ciò che spicca maggiormente. Si tratta di una frolla aromatizzata con Marsala, cannella e altre spezie, ripiena di un impasto in cui si percepiscono particolarmente le mandorle, l’uva passa, il miele, arancia e limone e due ingredienti segreti: due liquori prodotti con erbe locali direttamente dal signor Luigi e che lo rendono un dolce impossibile da replicare da chiunque ci abbia provato. E per questo, appunto, unico.