Quale modo migliore per salutare il 2024 se non con una cena impeccabile? Se l’idea di trascorrere ore in cucina l’ultimo giorno dell’anno scoraggia anche il Remy più appassionato e volenteroso, si può sempre lasciare l’arduo compito a veri chef. Che si cerchi la tradizione o proposte gourmet, ci sono ristoranti in tutta Italia pronti a consegnare a casa un menu per cui il massimo sforzo sarà apparecchiare la tavola e accendere il forno per riscaldare le pietanze.
Alta cucina prêt-à-manger
Specialmente al Sud, le feste comandate vanno onorate come usanza comanda, meglio ancora se a interpretarla è uno chef creativo del calibro di Nino Ferreri, patron del ristorante stellato Limu a Bagheria. Fino al 6 gennaio, l’insegna in provincia di Palermo consegna a domicilio i piatti ispirati all’isola, tra Cous cous alle erbe, molluschi, ristretto di pesci, olio alla ‘nduja e Guancia di manzo in dolce cottura, riduzione Marsala, tartufo nero, patata alle erbe e vegetali croccanti, senza rinunciare a una fetta di panettone da cospargere di salsa alla vaniglia. Impegnatevi nell’impiattiamento: Limu invita chi ordina a partecipare a un contest per cui, inviando le foto o i video della preparazione dei piatti a casa, la brigata stessa del ristorante selezionerà un vincitore per una cena omaggio.
A Milano, DanielCanzian suggerisce persino i vini in abbinamento, spaziando dallo Champagne Duval Leroy al Mareneve annata 2021 di Federico Graziani. Il suo menu è pensato per minimo due persone e si apre con il servizio del caviale selezione dello chef Canzian. Segue poi un tris di primi, in un mix di mare e terra con la Zuppa d’astice, i Tortelli di patate e tartufo nero pregiato, porri fondenti e salsa al Parmigiano e la Lasagnetta gratinata al radicchio trevigiano tardivo; immancabile è, poi, il Cotechino, lenticchie e composizione di verdure stagionali al forno per poi chiudere in dolcezza con la Delizia d’agrumi. La consegna viene effettuata nella mattinata del 31 dicembre oppure si può prenotare il ritiro al ristorante dalle 17 alle 19.
Sapori da Oriente
Per chi preferisce sperimentare, a Milano ci sono sempre i sapori internazionali di Aji, il delivery di cucina giapponese di Iyo Group, che per queste feste ha messo a punto delle speciali soluzioni come il jubako, una bento box di pura libidine da condividere e in cui non mancano una selezione di nigiri, vera specialità della casa, come quelli rivestiti di ventresca di tonno e caviale Kaluga Amur o branzino, lime e cappero di Pantelleria. Il consiglio è di abbinarci del sake, tipo il Sōtō Junmai, dal sapore deciso, caratterizzato da sentori di mela e riso con un leggero tocco umami sul finale.
Restando nel capoluogo lombardo, da scartare sul divano di casa è la box di Waby, insegna giapponese di imprenditori cinesi che, in abbinamento alla scatola di sashimi e king krab (tra le altre prelibatezze), suggerisce di alzare in alto flûte di Perrier Jouët.
A tutto pesce
I patiti di ostriche e astice alla catalana dovranno pensare solo a mettere delle buone bollicine in fresco da stappa all’arrivo della consegna di Da’Mare, ristorante romano specializzato in cucina ittica che porta l’esclusività di via Veneto e l’atmosfera della Dolce Vita tra le mura domestiche.
Tra le nuove aperture romane di metà autunno (le abbiamo segnalate in questo articolo), c’è Briseide, attività in zona Balduina che ha un debole per le cotture alla brace e sapori prevalentemente iodati. Per l’occasione, lo chef Andrea Dolciotti propone antipasti freddi come insalata di polpo e cocktail di gamberi, e caldi, ad esempio l’involtino di spigola e le polpette di pesce azzurro, mentre sui primi invita a scegliere tra diversi sughi pronti in sottovuoto: siete più da scampi, pannocchie, mare mix, genovese di tonno o pesto e mazzancolle? Le alternative dei secondi sono altrettanto classiche con trancio di pesce in crosta di patate e zucchine, turbante di spigola, polpo e flan di patate oppure il filetto in crosta.
Dopo aver aperto il suo box all’interno del Mercato Trionfale (al numero 111), Il Pescatorio da dieci anni si conferma pescheria, gastronomia, dispensa, salumeria di mare e cucina espressa di qualità in zona Portuense. Anche per il 31 dicembre propone un’ampia scelta di crudi, carpacci e antipasti come tartare di tonno, alici marinate, insalata di mare o catalana di crostacei. I primi spaziano dalla paella al polpo alla lasagna di spigola e pistacchi, mentre tra i secondi spiccano il baccalà cotto a bassa temperatura, la parmigiana di spada e i calamari ripieni. Un’offerta completa e raffinata per chi desidera portare a casa sapori di mare autentici.
Spesa nella bottega di fiducia
Ultima chiamata alle ore 18 del 31 dicembre per ritirare da Roscioli il prelibato bottino della gastronomia con idee tanto sfiziose di coppia, come la tiella di Gaeta con scarola e olive per due o i sughi pronti di tonno e di carne da condividere, quanto per le opzioni da single con sformato di salmone e zucchine, la pasta mista con patate cozze e provola in rosetta croccante o il baccalà fritto con cavolo broccolo e limone candito. I lievitati delle feste a marchio Antico Forno Roscioli sono disponibili solo nel punto vendita di via dei Chiavari di Roma oppure online.
Non distante c’è Beppe e i suoi formaggi, luogo di perdizione per tutti gli appassionati di cacio che, oltre a essere un bar à fromage unico nel Ghetto ebraico, è un ottimo spacciatore di forme rigorosamente a latte crudo di produzione propria (della famiglia piemontese Giovale) per comporre squisiti taglieri. Accanto a referenze imperdibili di piccoli casari italiani e francesi, e diverse chicche in fatto di salumi di artigiani, in questo indirizzo si può fare anche scorta di vini naturali, conserve, olio d’oliva, pane e dolci. Per i frequentatori del Mercato Trionfale, Beppe e i suoi formaggi ha raddoppiato la sua presenza nella capitale presidiando il banco n°227/228.
Non è solo la “c” aspirata di Pietro Accolti Gil a tradire le sue origini senesi ma anche il menu de Le Crete, ristoro toscano aperto da lui la scorsa primavera nel quartiere Aurelio-Boccea. In questa piccola bottega con gastronomia anche sotto le feste si punta sul recupero di materie prime di qualità e la sostenibilità. Imperdibile il panino con il lampredotto made in Siena o quello con la porchetta. Al banco è un trionfo di specialità regionali, tra patè di fegatini, pappa al pomodoro e ribollita, ideali per imbandire la tavola delle feste, più dolciumi vari come quelli della pasticceria senese Peccati di Gola per ricciarelli e cantuccini o il panforte dell’Asinello, lo stellato di Villa a Sesta, nel cuore del Chianti Classico.
All’interno di Mercato Latino di piazza Epiro in zona San Giovanni pensa a tutto Nonna Pia. Dal microfono di Matteo Militello e Alberto Comune escono torte rustiche, lasagne e arrosto, ma anche i carciofi alla romana, i gamberi alla catalana e il classico cotechino con lenticchie. C’è tempo fino alle ore 15 del 31 dicembre per ritirare il cenone.
A Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, semplice e raffinata è la spesa nella gastronomia di S.qui.sito, che, anche durante queste feste, celebra la tradizione campana con piatti come baccalà fritto, frittura di calamari e tre varianti di polpo: in umido con pomodorini del Piennolo, arrostito alla brace e con scarole, capperi e olive. Imperdibili anche l’insalata di rinforzo e la pizza di scarole con uvetta sultanina, pinoli, olive e acciughe. Su richiesta, è possibile gustare il pandoro di mozzarella, un latticino regale a base di latte freschissimo lavorato a mano nel caseificio a vista di Squisito. Per i più golosi, ci sono sapori fruttati racchiusi nel grande lievitato dolce alle albicocche Pellecchielle del Vesuvio.
