Da oltre 200 anni, ovvero da quando nel 1830 i due fratelli Tasca, Carmelo e Lucio, acquistarono 1.200 ettari nell’antica contea di Sclafani, l’azienda Tasca d’Almerita rappresenta una delle più importanti famiglie del vino in Italia. In otto generazioni, mossi da una sfrenata passione per il vino, non hanno mai smesso di investire nel loro territorio tanto che oggi, in Sicilia, i Tasca coltivano 600 ettari di vigneto in cinque tenute caratterizzate da terroir differenti: Regaleali, al centro dell’isola, Tascante alle pendici dell’Etna, Capofaro sull’isola di Salina, Sallier de La Tour a Monreale e Tenuta Whitaker, sull’isola di Mozia davanti alla costa marsalese. Questo continuo mettersi alla prova e reinventarsi ha permesso all’azienda, nel corso del tempo, di gettare le basi per il futuro del vino isolano e di dare vita al primo single vineyard in Sicilia, il Riserva del Conte, divenuto poi Rosso del Conte, degno di poter competere con i migliori vini del mondo. La ricerca dell’eccellenza ha portato poi l’impresa agricola a sperimentare in Sicilia i primi vitigni internazionali modernizzando, al tempo stesso, i processi di vinificazione. Alberto Tasca, oggi alle redini dell’impresa di famiglia con la stessa dedizione del padre e del nonno, sta già avviando il lavoro delle future generazioni, con il volgimento alla sostenibilità ambientale che ha già portato Tasca d’Almerita ad essere la prima azienda vitivinicola italiana certificata VIVA e SOStain; attestazioni con le quali viene valutata la sostenibilità dell’impresa attraverso una serie di indicatori specifici quali l’aria (impronta di carbonio), l’acqua (impronta idrica), l’impatto sul suolo e le riserve idriche della gestione agronomica dei vigneti e il territorio (analisi del legame tra il vino e il suo territorio). Tutto questo impegno ha permesso a Tasca d’Almerita di essere tra le 24 cantine mondiali a ricevere il “Robert Parker Green Emblem 2021”. La sostenibilità si riflette anche sull’ospitalità. A Capofaro, il resort di lusso sull’isola di Salina alle Eolie, è stato avviato un progetto di eliminazione della plastica in tutta la struttura, comprese le sei romantiche suite ospitate all’in- terno del faro annesso al vicino Museo della Marina e della Malvasia.