Il “Chianti” propriamente detto è da sei secoli (almeno) il lembo che si stende nel cuore della Toscana, tra Firenze e Siena e, con buona probabilità, il suo nome deriva da una radice etrusca col significato di “lotto di terra concessa ai coloni”. La storica Tenuta di Bibbiano è situata proprio nell’epicentro di questo territorio, più precisamente nel comune di Castellina in Chianti, una zona di estrema bellezza paesaggistica caratterizzata dall’alternarsi di colline dolci e profili più ripidi, sormontati da pievi e case coloniche, vecchi borghi mezzadrili e antiche fortezze; dove la coltivazione della vite risale, di nuovo e non a caso, a origini etrusche, e poi tardo-latine. Di proprietà della famiglia Marrocchesi Marzi dal 1865, oggi è condotta abilmente dall’erede Tommaso (quinta generazione della dinastia), forte di una solida formazione professionale legata a un’esperienza di management internazionale.
La sua storia è segnata, invece, dalle circa sessanta vendemmie curate da Giulio Gambelli (considerato unanimemente uno dei più grandi conoscitori del Sangiovese e dei suoi terroir in Toscana) che hanno sicuramente plasmato lo stile attuale. Un’eredità piuttosto pesante che è stata affidata, a partire dal 2016, a Maurizio Castelli, degnissimo continuatore per integrità e rispetto del suddetto vitigno principe.
Il compito e la filosofia della cantina
La missione di Tenuta di Bibbiano, nonché il suo approccio in vigna e in cantina, è quella di creare vini con uve Sangiovese e con le altre varietà locali come Canaiolo, Malvasia Nera, Ciliegiolo e Colorino – tra quelle a bacca nera – e Trebbiano, Grechetto e Malvasia del Chianti – tra quelle a bacca bianca – la cui autenticità, naturalezza e gusto siano in grado di esaltare il territorio del quale fa parte. Per ottenere ciò utilizza metodi di vinificazione che Tommaso ama definire di “dettaglio”, perfettamente riassunti dai due Chianti Classico Gran Selezione, ottenuti dai singoli cru: Vigne di Montornello e Vigna del Capannino.
L’esaltazione delle differenze presenti in queste due vigne, vicine ma allo stesso tempo distinte per esposizione e composizione dei suoli, rappresenta infatti per la realtà enoica un valore imprescindibile da preservare, un modus operandi che applica in tutto ciò che l’azienda compie. Celebrazione della matrice territoriale e rispetto dell’annata sono dunque la sintesi della filosofia aziendale, basata su interventi minimi in cantine e vinificazioni parcellari, anche perché lo stesso Tommaso ci tiene a sottolineare un concetto tanto fondamentale quanto contemporaneo nei consumi generali del vino, identificando la sua idea di finezza ed eleganza nella sobrietà della beva, che fino a poco tempo fa «rischiava di essere scambiata per banalità o per sciatteria». Tutto questo propizia vini dinamici e fragranti di grande profondità, tratteggiati da notevoli spunti sapidi e da una trama tannica a grana fine: insomma, un’ispirata sintesi di equilibrio tra grazia e potenza.
L’ospitalità
Alla produzione di vini d’eccellenza, l’azienda affianca un’ospitalità autentica e raffinata. Da anni investe, infatti, nella valorizzazione dell’esperienza enoturistica, offrendo un’accoglienza che unisce storia, tradizione e comfort. L’ospitalità si articola principalmente attraverso il suo agriturismo, che rappresenta un perfetto connubio tra il fascino rustico delle strutture storiche e gli agi moderni. Gli ospiti possono scegliere tra una grande casa colonica in pietra, la dépendance della villa padronale e il podere di epoca carolingia, il più antico della Tenuta. Ogni alloggio è arredato con mobili d’epoca, garantendo un’atmosfera elegante e intima, ideale per chi cerca autenticità e bellezza. Circondate dai vigneti, le strutture regalano panorami mozzafiato, le piscine, collocate in spazi soleggiati, offrono agli ospiti momenti di puro relax, mentre gli ambienti interni, ampi e luminosi, creano un’atmosfera accogliente e ricercata.
A completare questa esperienza vi è un altro fiore all’occhiello dell’offerta enoturistica: le attività dedicate alle degustazioni e agli assaggi gastronomici. Gli ospiti, infatti, possono lasciarsi guidare durante wine tasting tra i vigneti, condotti direttamente dalla proprietà, per comprendere a fondo la loro filosofia produttiva. Il tutto accompagnato da piatti genuini e locali, preparati in casa e serviti nella villa padronale o nella storica cantina; un’occasione per assaporare il legame profondo tra vino, tradizione e territorio, in un contesto che invita a rallentare e godere della bellezza autentica di Castellina in Chianti.