Tenuta i Fauri è una cantina giovane: negli interpreti – Luigi e Valentina, fratello e sorella – così come nell’immagine e nei progetti. Eppure è anche una realtà che parte da lontano e si fonda sulle solide basi della famiglia Di Camillo. A cominciare da quelle di papà Domenico, vignaiolo premuroso che ha trasmesso ai figli la passione per la terra e i suoi frutti. Anche i vini trovano una seducente armonia di fondo attraverso apparenti dicotomie. Sono genuini, schietti e hanno ottenuto la certificazione biologica con la vendemmia 2021. Godono di una splendida naturalezza espressiva e stupiscono senza bisogno di alzare la voce ma sono anche impeccabili sul piano tecnico, formalmente rigorosi e affatto scapigliati. Una terza via che non scimmiotta nessuno, non imbocca percorsi predefiniti né furbe scorciatoie modaiole. Vini originali, certamente, eppure capaci di parlare una lingua del tutto comprensibile: in un sistema mediatico che premia i personaggi più eccentrici, le iperboli del linguaggio e le devianze stilistiche, una scelta limpida e trasparente che si fa strada con gioiosa semplicità.
Dopo gli studi enologici, Luigi è oggi un vignaiolo e un vinificatore sensibile e preparato mentre Valentina è il volto dell’azienda in giro per l’Italia e il mondo: sorridente, brillante, piena di energia e nuove idee. Un elastico che finisce sempre per riportare tutti sulle colline teatine, nella parte meridionale d’Abruzzo. È qui, tra la Maiella e l’Adriatico, a 250 metri sul livello del mare, che crescono le uve bianche di trebbiano, pecorino e passerina, mentre il montepulciano è il re dei vini rossi e del delizioso Cerasuolo. Qui c’è anche il progetto Baldovino (dal soprannome di famiglia che identifica pure alcuni vini): curatissimo “b&b” col soffitto a volte risalenti ai primi del Novecento e parte dei pavimenti in pietra della Maiella. Molto più di un posto per dormire, è un luogo di ospitalità e incontro. Una porta d’ingresso al mondo de I Fauri e alla cultura del posto, non solo enologica e gastronomica.
Cerasuolo d’Abruzzo Doc Baldovino
Forse il vino più intimo e “quotidiano” della tradizione abruzzese, il Cerasuolo occupa uno spazio tutto suo nello scacchiere italiano. Quello de I Fauri è saporito ed elegante al tempo stesso: ha veste rosa carico, profuma di lamponi e ciliegie di maggio, mentre il sorso è fragrante e spedito.