Chieti è la provincia più a Sud dell’Abruzzo e ha scoperto la sua vocazione per vite e olivo in epoca romana, confermata dal ritrovamento di grandi vasi vinari tra le colline. L’area è di grande interesse archeologico e proprio dalla storia antica deriva il nome della Tenuta I Fauri: quindici anni fa gli scavi in vigneto hanno portato alla luce i resti di un monastero paleocristiano di epoca romana e una lapide parlava dei monaci che lo fondarono, detti appunto “fauri”. Sulle colline che dalla Maiella scendono fino all’Adriatico, qui “fare il vino” è una passione trasmessa da una generazione all’altra. Il padre Domenico Di Camillo cura le vigne, i figli Luigi e Valentina lavorano in cantina e sui mercati. Sono viticoltori per scelta e per tradizione, con un occhio sulle vasche di cemento in fermentazione e con un orecchio ai tuoni, lavorando trentacinque ettari di vigna in sei comuni differenti, tutte piccole proprietà contadine di nonni e avi riacquistate negli anni dalla famiglia con l’obiettivo di fare «vini da bere e da godere». Conoscere I Fauri significa prima di tutto camminare tra le vigne coltivate in biologico, in parte a tendone e in parte a filare, sulle colline teatine a 200 metri sul livello del mare. Ma anche scendere alla cantina di nonno Luigi ad Ari, recuperata qualche anno fa, che è il cuore produttivo pensato per lavorare e non per farsi fotografare. Ci sono le vecchie vasche di cemento (degli anni 60) che per fortuna in casa Di Camillo non hanno smantellato ma hanno anzi ristrutturato e conservato con cura, accanto ai tini in acciaio e ai legni (usati con parsimonia). Dopo aver allargato lo sguardo sulle colline teatine e la campagna di Ari, si degustano le etichette dell’azienda con l’accompagnamento di una selezione di prodotti del territorio, con particolare attenzione alla tipicità e alla stagionalità. Affascinati dal calice e dai racconti dei vignaioli, c’è poi la possibilità di fermarsi in Tenuta: Baldovino è il casolare di famiglia, una dimora sospesa fra la fine dell’Ottocento e il design contemporaneo, dall’ambiente accogliente con terrazze e piscina affacciate sui vigneti e sulle colline. È possibile pernottare anche nella vicina casa di campagna in contrada San Severino a Villamagna.
Da provare
Il paesaggio tra montagna e mare – l’Adriatico è a soli 15 chilometri – è affascinante e riserva scorci incantevoli costellati di boschi e vigneti. Gli ospiti de I Fauri hanno a disposizione quattro bici con pedalata assistita per scoprire la Val di Foro, inerpicarsi sulle colline e fermarsi nei borghi.
Da portare a casa
Montepulciano d’Abruzzo Doc Ottobre Rosso
È un Montepulciano che passa solo in cemento, dove affina per 9 mesi, guadagnando una profondità intrigante e mantenendo vivo il frutto, senza eccessi. Elegante e sicuramente espressione di territorio, è un vino che racconta l’anima de I Fauri.