Dalla sfida più golosa dell’anno a un’intera giornata che celebra il dolce al cucchiaio italiano che, come per pizza e pasta, non conosce traduzioni: il tiramisù. È vero, si legge in un solo modo ma le interpretazioni sono molteplici. A garantire la ricetta originale, ovvero uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao, da ieri pensa il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali che ha incluso questo dessert nella lista ministeriale dei P.A.T. (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) del Veneto, con una conferenza stampa che si è svolta presso quella che è considerata “la casa del tiramisù”, Le Beccarie.
«Si tratta di un riconoscimento importante per la città (Treviso, ndr) e per l’intero sistema del Tiramisù, con appassionati e professionisti, addetti ai lavori e al turismo eno-gastronomico che vedono così riconosciuto l’impegno di un duro lavoro portato avanti negli ultimi anni ‒ ha raccontato Francesco Redi della Twissen ‒. Come Tiramisù World Cup, siamo particolarmente orgogliosi di aver lavorato in prima linea per la realizzazione del dossier che ha permesso questo successo. Le diverse interpretazioni del Tiramisù che vediamo ogni anno in gara stanno dando sempre più risonanza al prodotto che qui ha la sua versione originale e che continua a essere amato e mangiato in tutto il mondo». Per festeggiare il risultato raggiunto da oggi è anche possibile scaricare il cookbook che raccoglie le ricette più curiose dell’ultima edizione della della Tiramisù World Cup.
Le preferenze dei consumatori in fatto di gusti sono invece state svelate da una delle ultime indagini condotte da Just Eat. Se sono in crescita le ricette artigianali, le varianti al pistacchio e alla crema spalmabile alla nocciola sono di certo le alternative golose, anche se si fanno sempre più strada i tiramisù alla frutta. Quanti ne sono stati ordinati solo nei primi tre mesi del 2024? La piattaforma dice più di 4mila chili. Nonostante la sua origine veneta, il tiramisù trova estimatori in tutta la Penisola, con picchi di richieste nella capitale e in alcune città del Nord, tra cui Genova, Milano e Torino; seguono Trieste, Bologna e Padova, mentre a chiudere la classifica ci sono Napoli e Pisa.
Non esiste comunque un luogo giusto per gustarlo, anche dal bicchiere. Così non è impensabile sorseggiarlo anche al bancone di un drink truck, quello di Paracelso – Distillati nato in Toscana nel 2020 da un’idea di Ginevra Del Dosso e Costanza Giaconi. Dalla loro itinerante Furgonette Citroën francese del 1967 è possibile ordinare il Tiramisù, Alexander!: 3 cl Cognac, 2 cl crema di cacao, 2 cl caffè freddo, 3 cl panna liquida e garnish polvere di caffè e savoiardi. «È un cocktail che parla di un dolce storico della tradizione italiana, mescolandolo a un drink che non si vede tantissimo ma lo si conosce molto bene: L’Alexander ‒ racconta Ginevra Del Dosso, patron e ideatrice di Paracelso ‒ ho voluto convertirlo in stile contemporaneo, sostituendo il cacao alla noce moscata».
La proposta street food è firmata, invece, da Zia Rosetta, locale capitolino situato nel cuore di Rione Monti che già nel nome celebra il tipico formato di pane romano a forma di fiore, rigorosamente croccante e senza mollica. Moderna, sfiziosa e da prendere a morsi: protagonista indiscussa di questo giovedì 21 marzo sarà la rosetta farcita con il tiramisù, già presente nel menu dolci, in formato classico o in versione mini (è disponibile anche la variante gluten free).
Restando nella capitale, arriva dal mondo del fine dining la singolare idea di affumicare la crema di mascarpone. Dove se non da Dogma – il ristorante condotto da una coppia di giovani ristoratori, Gabriele Di Lecce e Alessandra Serramondi, in cucina lui e in sala lei –, che propone un intero menu alla brace? Per il loro tiramisù, questo passaggio garantisce un «aroma persistente ma mai invasivo, grazie alla crema affumicata a caldo», andando a comporre un dolce al piatto con pan di spagna al caffè, semifreddo al tiramisù leggermente aromatizzato al Marsala e crumble al cioccolato fondente e cacao.
Nessuno poi vieta di mangiare il tiramisù a colazione. Da Love, una delle nuove mecche per la colazione a Roma (il sabato e la domenica con tanto di fila fuori il negozio), oltre al caffè ‒ il progetto nasce con la consulenza di Dario Fociani, tra i proprietari di Faro e di Aliena Coffee Roasters ‒ a essere specialty sono anche i lievitati. Il merito è di Gabriele Marziali che ispirato dal caffè Dragon provenienza Brasile della londinese Dark Arts Coffee , ha pensato a un croissant che si legasse a una cialda pan di spagna bagnata con caffè estratto dal corpo “cioccolatoso” e sensazione di latte, poi crema di mascarpone e cacao monorigine. Questa proposta è stata uno degli special della settimana nel mese di febbraio, ma non è detto che non ritorni, probabilmente con differenti torrefazioni.