toast Niko Romito

Toast che valgono il viaggio

In occasione della decima edizione del Toast Day britannico – che sancisce il successo sempre maggiore del panino essenziale ma buonissimo – condividiamo qualche consiglio su dove assaggiarlo al meglio: in versione classica, local o gourmet.

Tra le innumerevoli “giornate” dedicate a celebrare qualsiasi cosa – dai vari gradi di parentela alle specialità gastronomiche più disparate – non poteva mancare quella dedicata al toast: il più semplice e umile dei panini che pure, se fatto a regola d’arte e con ingredienti di qualità, può regalare parecchie soddisfazioni. E che negli ultimi anni sta riscuotendo un inatteso revival, anche grazie alle interpretazioni “d’autore” che, da emblema della “cucina” casalinga e un po’ di ripiego, lo hanno visto entrare anche in menu blasonati.

E non solo. Come comunica Deliveroo (la popolare piattaforma di ordini e consegne a domicilio) questa “specialità” vede un successo crescente anche nel delivery: è cresciuto infatti del 17,5% (dati del quarto trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022) il numero di ristoranti e negozi aderenti che la propongono, in versioni classiche, “creative” o spesso componibili scegliendo gli ingredienti preferiti. In particolare, si tratta soprattutto di grandi catene di fast food o catene “verticali” specializzate proprio nei toast. Mentre per quanto riguarda gli ordini, si concentrano nelle città siciliane: Palermo, Catania e Messina in primis, seguite da Catanzaro e Treviglio (BG) e poi da Foggia, Aprilia (LT), Guidonia (RM), Biella e Monza. In occasione del Toast Day Deliveroo ha chiesto all’Intelligenza Artificiale di creare una nuova ricetta ad hoc – “Quadrifoglio Goloso” – in chiave dolce: crema spalmabile al cioccolato fondente, banane, noci, lamponi freschi, gocce di cioccolato fondente e menta fresca a farcire il pane in cassetta, con un pizzico di sale Maldon in aggiunta – che è stata sperimentata dalla food creator e fotografa Teresa Balzano e che può essere replicata da chiunque a casa ordinando gli ingredienti sulla piattaforma.

Lanciata nel 2014 nel Regno Unito da The Tiptree World Bread Awards per esaltare soprattutto il pane, e fissata per l’ultimo giovedì di febbraio – che quest’anno, bisestile, cade il 29 – la ricorrenza sarebbe dunque tutta inglese, ma noi ce ne appropriamo volentieri con intenzioni pacifiche e goderecce per segnalare qualche versione (e indirizzo) che ci alletta particolarmente.

È ormai arcinoto, e sempre apprezzatissimo, il toast messo a punto da Niko Romito per ALT – Stazione del Gusto – prima a Castel di Sangro e Montesilvano, adesso in rapida espansione – e poi traslato anche nei menu dei Bulgari Caffè: in questo caso la ricetta può variare leggermente da città a città (o meglio, da nazione a nazione) ma la base è sempre il pane in cassetta di Solina e Saragolla prodotto nel Laboratorio Niko Romito farcito con prosciutto cotto al vapore ed Emmentaler.

Altro grande classico, ma sempre foriero di tanto godimento, è il toast di Marchesi 1824, da gustarsi possibilmente nell’elegante sala superiore dello storico indirizzo milanese nella Galleria Vittorio Emanuele II: tostato alla perfezione, il buon pane racchiude prosciutto cotto e una Fontina dal gusto pieno e deciso. A Milano, ha attirato la nostra attenzione anche il goduriosissimo Truffle shokutoast di Pan – la bakery d’ispirazione nipponica aperta da Yoji Tokuyoshi e Alice Yamada – che eleva la proposta quotidiana e altrettanto buona a base di shokupan tostato, Comté e prosciutto cotto aggiungendovi la giusta quantità di salsa tartufata. Niente male pure la versione di Gelsomina, che a Fontina e prosciutto cotto affianca la nota intrigante della senape in grani di Dijon.

Canonico ma molto buono è anche il toast di Cavour 1880, la pasticceria-locanda della famiglia Cerea nel cuore di Bergamo Alta. Qui oltre alla versione classica, lineare ma impeccabile, c’è anche il superbo Maxi Toast: toast doppio con prosciutto cotto, formaggio, pollo, uovo, pomodoro, insalata, carciofi e porcini sottolio.

A Roma – città che, ahinoi, non brilla sull’argomento – si distingue la proposta rustica ma per niente sguaiata né banale del Pork’n’Roll, il pub di Valentino Roccia in zona Tiburtina: il pane fatto in casa è farcito con l’ottimo prosciutto cotto arrosto realizzato dal fratello Gerardo per l’adiacente Pork’n’Roll La Bottega e con un gustoso e filante caciocavallo.

A Cagliari, infine, segnaliamo la versione vegetariana – ma per nulla “rinunciataria” – che fa capolino dal banco della pasticceria di Piero Ditrizio: pane in cassetta artigianale ai cereali, carciofini sott’olio, brie e radicchio, perfetto tanto per una colazione salata diversa dal solito che come merenda.

Maggiori informazioni

foto: il toast di Niko Romito, ph. Andrea Straccini

ALT – Stazione del Gusto

Marchesi 1824

Pan Milano

Cavour 1880

Pork’n’Roll Pub

Ditrizio

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