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Enorme Irpinia

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Torna l’evento sui vini artigianali di Irpinia e Sannio. Ed è Enorme

Con vocazione itinerante e ambizioni internazionali, la manifestazione enologica campana che accende i riflettori su due territori cambia castello e si apre al mondo con laboratori e installazioni artistiche in provincia di Avellino.

Da questa estate il castello di un omonimo borgo in Irpinia, Gesualdo, non sarà più conosciuto solo per la polifonia rinascimentale e per i madrigali del compositore Don Carlo da Venosa, “il principe dei musici” che qui si rifugiò dopo essere stato protagonista di un efferato delitto. Domenica 23 e lunedì 24 giugno questo maniero di medievale memoria si trasforma in un “Enorme” banco d’assaggio: letteralmente. È questo infatti il nome dell’evento campano dedicato al vino artigianale che, dallo scorso anno, valorizza due territori della regione, l’Irpinia e il Sannio, già noti per la loro vocazione vinicola.

«La prima edizione di Enorme si è svolta con successo nel giugno 2023 al Castello d’Aquino di Grottaminarda, suscitando grande interesse e partecipazione da parte di addetti, appassionati e curiosi – racconta il direttivo di Enorme, APS –. Nata dalla necessità di coniugare intenti, saperi, conoscenze e di costruire uno spazio di condivisione, ha rappresentato il concretizzarsi di un pensiero che mette al centro non solo il vino, ma anche i territori, le comunità e il loro modo di ascoltare e prendersi cura della terra».

Rispetto allo scorso anno, a dare un taglio internazionale a questo appuntamento sono anche le presenze che, oltre al resto d’Italia, mappano provenienze anche straniere. Accade per Sconfinamenti, laboratorio a cura di Gae Saccoccio che si terrà nel pomeriggio di lunedì sulla Slovenia, declinata in quattro vitigni (Rebula, Malvazija, Zelen e Vitovska), ma anche per l’incontro Jámas!, una piccola antologia di vignaioli artigiani dalla Grecia degli anni 20, a cura di Giannis Koumanis (cuoco ed enofilo) e Diego Sorba (oste senza più fissa dimora) o in occasione di Terroir albariza, focus sugli ossidativi di Jerez tra presente e passato, tenuto da Gitana Wines. Si torna a parlare di territorio con Falanghina: moda e anima di un vitigno, incontro diretto da Giovanni Bietti e Gae Saccoccio, mentre Storie di biodiversità olivicola del Mediterraneo sarà l’argomento trattato da Angelo Lo Conte, curatore della Guida agli Extravergini di Slow Food Italia.

«Ogni anno, inoltre, la nostra proposta si apre a un’offerta culturale più ampia: per questa edizione saranno presenti le installazioni artistiche di Kanaka Studio, Ortogonale Studio, Annibale Siconolfi aka Inward, e ospiteremo una realtà virtuosa come Ecomunera, associazione che opera nel territorio promuovendo progetti di trasformazione ecologica e nuovi modelli di produzione e consumo», aggiunge l’associazione di promozione sociale.

Ad accomunare tutti i partecipanti è la filosofia adottata dalle cantine che seguono tutte le fasi produttive, dalla coltivazione della vite all’imbottigliamento, utilizzando solo uve proprie o acquistate nello stesso territorio. Non troverete, quindi, nessuno che usa prodotti chimici di sintesi, erbicidi, fungicidi, sistemici ed organismi manipolati geneticamente, che adopera elementi esogeni che possano distogliere dalla rappresentatività di un terroir, ben venga invece chi fa un uso consapevole della solforosa SO2. Per concludere in bellezza questa due giorni, c’è anche una cena (solo su prenotazione) insieme ai vignaioli presso il ristorante La Pergola, sempre a Gesualdo.

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