Quando si entra nella hall di Ca’ di Dio a Venezia il grande lampadario composto da 14mila cristalli al soffitto, realizzato da LP Glass Factory, ruba la scena anche alle opere d’arte che, a rotazione, arredano il perimetro della living room dove un tempo sorgeva una chiesa (questo passato è testimoniato persino da una pala d’altare del XVIII secolo). Il merito è dall’artista Lorenzo Panisson che, per l’hotel cinque stelle in zona Arsenale (non a caso siamo nel design district della città), ha fatto soffiare a bocca le flûte del ristorante Vero. Gli ospiti che fossero curiosi di conoscere da vicino le fornaci in cui vengono cotti questi pezzi unici di artigianato locale possono salpare da Riva Ca’ di Dio in diversi orari diurni alla volta dell’isola di Murano per un tour privato di circa due ore presso la vetreria.
Questa è solo una delle attività promosse dall’albergo del gruppo VRetreats che ha fatto del lusso sostenibile la sua cifra stilistica. In che modo? Per Venezia è bastato riflettere sulla storia della città che si divide tra terraferma e mare, come per l’impianto di condizionamento e riscaldamento che funziona grazie a un sistema di riciclo di acqua lagunare. Restando in tema di H20, ogni frigobar è dotato di un bottiglia Wami, un’acqua oligominerale che ne dona 100 litri a comunità prive di questo accesso per ogni bottiglia venduta. Se il suo packaging è in PET 100% riciclato, l’abolizione della plastica è sempre stata una priorità per il brand, materiale che, dal 2019, non viene più utilizzato negli hotel del circuito.
Un tema, quello dell’acqua, a cui Ca’ di Dio è particolarmente sensibile e che da diversi anni valorizza in occasione di una giornata in particolare. Si chiama Blue Friday, ed è nata come alternativa dell’Unesco al più consumistico Black Friday, l’iniziativa che invita a riflettere sull’impatto che i nostri consumi hanno sull’oceano. Giunto alla sua terza edizione, questo appuntamento è in programma venerdì 29 e sabato 30 novembre e, tra i partner, coinvolge proprio questa destinazione veneziana di residenze storiche e di charme che sabato ospiterà una tavola rotonda per affrontare il tema dell’Educazione agli Oceani, l’Emergenza Climatica, l’Artivismo e il Turismo Sostenibile, con la partecipazione dei principali partner del Blue Friday.
«Ca’ di Dio è partner dell’Unesco da diversi anni, ed è un piacere riconfermare questo importante evento nella nostra casa veneziana – dichiara la direttrice Chiara Vierchowod –. Con l’iniziativa dell’Aperitivo Blu – Un Totem per l’Oceano, abbiamo trovato una forte connessione ideologica grazie al messaggio sull’importanza di preservare il nostro territorio, a partire dalla Barena, già tutelata dall’Unesco». La proposta dell’appuntamento gastronomico è affidata al giovane (25 anni) e talentuoso chef Gabriel Collazzo, professionista fiorentino con formazione francese che proprio in queste settimane ha preso le redini della cucina del Ca’ di Dio, subentrando al posto del campano Luigi Lionetti, di cui era anche sous-chef, che ha studiato un menu super local dal pinzimonio di Sant’Erasmo al Venetian toast (cime di rapa e crema di broccoli) o al Laguna toast (crema di carciofi e finocchietto selvatico), ma come piatto c’è anche la polenta con baccalà mantecato. Intanto, c’è tempo fino al 3 dicembre per visitare la mostra Barene, curata da Maria Luisa Lasala, esposta sempre negli ambienti dell’hotel. È un omaggio a questi ciuffi d’erba fondamentali per l’equilibrio lagunare, grazie alle opere dell’artista Gino Baffo, nate dal fango e dai fiori delle barene, immortalate dalle fotografie di Andrea Pancino.