Raggiungere le vigne via acqua è una delle esperienze rare che si possono vivere a Venissa. La tenuta voluta dalla famiglia Bisol sull’isola di Mazzorbo, che assieme a Torcello e Burano rappresenta la Venezia originaria, coniuga l’allevamento della vite con l’ospitalità nel cuore della laguna. Venissa è un esempio di “vigna murata”, la cui antica casa padronale fu ristrutturata inseguendo il sogno visionario di ridare vita alla dorona, vitigno autoctono quasi estinto a seguito dell’acqua “granda” del 1966, che alla tenuta amano definire «l’uva d’oro dei dogi veneziani». La vigna e gli orti fanno da sfondo ai pochi tavoli del Ristorante Venissa (una stella Michelin), nel quale gli chef Francesco Brutto e Chiara Pavan propongono una cucina fondata sulla materia prima locale: il pesce della laguna, le verdure coltivate in tenuta e le erbe spontanee raccolte tra i filari del vigneto. I piatti della tradizione lagunare, reinterpretati in chiave più informale da Pavan e Brutto, sono protagonisti all’Osteria Contemporanea di Venissa. Per vivere a fondo l’esperienza Venissa (e magari scoprire via acqua gli scorci incantevoli di laguna che circondano l’isola) è possibile pernottare al wine resort o a Casa Burano, nell’adiacente isola dei pescatori, dei merletti e delle case colorate. A Venissa seguono una viticultura che definiscono naturalistica, cercando di incentivare la biodiversità e creare equilibrio con il minimo intervento umano. Tutto è iniziato da un innamoramento: quando Gianluca Bisol ha scoperto una vecchia vigna di dorona sull’isola e si è immaginato un progetto enoico allacciato a una storia viticola che dura da oltre duemila anni, dato che fino a 50 anni fa in laguna erano molte le isole costellate di vigneti. Recuperando gli ultimi 88 esemplari sparsi tra giardini e vigne di Venezia, l’imprenditore ha voluto reimpiantare questo vitigno, che si esprime al meglio nel microclima lagunare. Dopo le prime microvinificazioni sono nati il Venissa Bianco, frutto di una lunga macerazione sulle bucce e successivamente il Rosso Venissa, a base di merlot e carmenere da un vigneto di oltre 50 anni sull’Isola di Santa Cristina.
VENISSA BIANCO
Bottiglia di design e dall’etichetta in oro zecchino battuto a mano in foglie sottilissime, il bianco di Venissa ricava struttura e longevità dalla lunga macerazione. Al naso camomilla e agrumi essiccati, in bocca miele di barena e frutta secca con un finale che vibra della sapidità delle acque in cui affonda le radici la dorona.