Tra circa una settimana si apriranno i lavori della 57esima edizione di Vinitaly a Verona (6-9 aprile), la più grande fiera al mondo dedicata al vino italiano, con numeri da capogiro. «Sarà un grande Vinitaly, con circa 4mila aziende espositrici, 18 padiglioni e 100mila metri quadrati espositivi. Ci aspettiamo stakeholder e buyer provenienti da 140 Paesi diversi ed è confermata anche la parte della delegazione americana. C’è tanto entusiasmo per questo appuntamento, soprattutto in questo momento storico», ha dichiarato Federico Bricolo, presidente di Veronafiere durante la conferenza stampa di presentazione a Palazzo Montemartini a Roma, sottolineando l’importanza di Vinitaly come simbolo di unità e forza del comparto vinicolo italiano.
Tra le principali novità di questa edizione, l’introduzione di uno spazio espositivo interamente dedicato all’enoturismo, settore che in Italia cresce sempre di più. Roberta Garibaldi ha evidenziato l’interesse in aumento per le esperienze in cantina, ormai considerate dagli italiani tra i momenti più memorabili del turismo enogastronomico, persino superiori a quelli vissuti al ristorante.
«In un quadro geopolitico complesso, leggo questa fase come positiva perché i dati questo ci dicono – afferma Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura –: il mondo del vino ha raggiunto record in termini di crescita di export che possono essere un buon punto di partenza, l’Italia non ha motivo di fermarsi e il vino è un fattore irrinunciabile dell’alimentazione italiana e si conferma nel quadro di una comunicazione di qualità quando si mettono in condizione i cittadini di essere informati. Su questo ci concentremo. Vinitaly che cos’è? Il luogo dove oggi si promuove la qualità del vino, il ruolo delle imprese, ma è anche qualcosa di più dove dibattere degli approcci di carattere economico. Si faceva riferimento ai dazi: noi non siamo così terrorizzati come oggi si tende a rappresentare. All’interno di Vinitaly parleremo di vino con un atteggiamento che l’Europa deve ritrovare: il primo problema che noi abbiamo non sono i dazi ma la criminalizzazione del vino e la continua aggressione a questo prodotto», conclude Lollobrigida. Il ministro ha inoltre sottolineato l’importanza della presenza inedita di due commissari europei (Agricoltura e Salute), un’opportunità per le associazioni di categoria di confrontarsi direttamente con le istituzioni su tematiche cruciali per il futuro del settore.
Proprio sul tema dell’internazionalizzazione, Lollobrigida ha posto l’accento sul record di crescita dell’export vinicolo italiano e sulla necessità di garantire un’informazione chiara ai consumatori, senza cedere alla propaganda che tende a criminalizzare il vino, minando la reputazione del Made in Italy. Tra le sfide più imminenti, spiccano le questioni legate al sistema tariffario e ai dazi, in particolare nei rapporti con gli Stati Uniti, con la volontà di mantenere una posizione autonoma e non subordinata alle politiche commerciali americane. La necessità di un fronte comune a livello europeo si riflette anche nella recente nomina di Marzia Varvaglione alla presidenza del Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev). Prima donna e più giovane presidente nella storia dell’associazione, Varvaglione rappresenta un’importante voce italiana nel dibattito comunitario sul futuro del settore vitivinicolo.
Oltre agli aspetti economici e istituzionali, Vinitaly celebra il vino come elemento culturale e sociale. Il legame tra vino e sport (del resto, non esiste competizione sportiva che non sia festeggiata con un brindisi) è stato ribadito attraverso iniziative come Vinitaly in the City, il fuorisalone che trasforma Verona in un hub per gli appassionati, offrendo un’esperienza immersiva tra degustazioni ed eventi esclusivi.
La crescita del vino italiano passa anche dall’espansione nei mercati emergenti. Grazie alla collaborazione con l’Agenzia ICE e il presidente Matteo Zoppas, Vinitaly sta lavorando per rafforzare la presenza del vino italiano in Paesi esteri, con interessanti riflessioni su Kazakistan e India. Un ruolo chiave in questa strategia è svolto dalla ristorazione italiana nel mondo, che si conferma un potente veicolo di promozione per i nostri vini.
Proprio in questa direzione si colloca la partecipazione dello chef Massimo Bottura (in collegamento da Modena in occasione della conferenza stampa che si è svolta simultaneamente anche a Casa Maria Luigia e che ha delineato la presenza di Enoteca regionale Emilia-Romagna a questo Vinitaly), che ha accolto con entusiasmo l’invito al salone Internazionale del vino e dei distillati, dove avrà un pop-up restaurant per festeggiare i 30 anni di Osteria Francescana. Con un menu dedicato all’Emilia-Romagna, che cambierà ogni giorno (fatta eccezione per i mitici tortellini del Tortellante in crema di Parmigiano Reggiano di Rosola), lo chef a capo dell’Osteria Francescana – per ben due volte premiata come miglior ristorante al mondo da The World’s 50 Best Restaurants – ha ribadito il legame inscindibile tra vino e alta gastronomia, invitando a puntare sulla qualità, riducendo la quantità.
A conferma di una domanda in continua evoluzione, la ricerca di Unione Italiana Vini ha sfatato il mito del disinteresse delle nuove generazioni per il vino. I dati mostrano che la Generazione Z non solo apprezza il vino, ma è anche disposta a investire in prodotti di alta qualità, privilegiando la sostenibilità e la storia dietro ogni bottiglia. Il vino, per i giovani, è trendy tanto quanto i cocktail.
Tra le novità di questa edizione spicca, quindi, una maggiore attenzione ai trend di mercato, con un focus sulle esigenze dei produttori e sulle nuove preferenze dei consumatori, ad esempio le nuove vie dei low e no-alcol (NoLo). Si amplia inoltre lo spazio dedicato ai raw wines e amphora wines, simboli di una produzione sempre più orientata alla sostenibilità e alla naturalità. L’enoturismo si conferma un pilastro centrale, con un rafforzamento degli incontri tra buyer e seller per valorizzare le esperienze in cantina. Vinitaly 2024 celebra anche il legame tra vino e alta ristorazione, grazie alla collaborazione con chef e ristoranti di altissimo livello. Infine, il prestigio del settore sarà riconosciuto attraverso premi che valorizzano le migliori realtà vinicole.
La macchina di Vinitaly è una macchina operativa tutto l’anno. I prossimi appuntamenti? Wine South America (Bento maggio); Vinitaly Kazakistan Roadshow (Almaty, 7 luglio); Vinitaly China Roadshow (15-17-19 settembre, Pechino, Wuhan e Chengdu); Vinitaly.USA (Chicago, 5 e 6 ottobre) e Vinitaly Wine Vision (Belgrado, 22-25 novembre).