Massimo Bottura a Vinitaly al Padiglione Emilia-Romagna

Vinitaly, menu firmati Francescana Family per celebrare i vini dell’Emilia-Romagna

Massimo Bottura e il suo team firmano la proposta gastronomica che nei quattro giorni della fiera del vino a Verona mettono al centro l’esperienza enogastronomica e i territori che lungo la via Emilia si raccontano nel calice, dalle colline piacentine al mare

Un ristorante tristellato nel cuore del Vinitaly, capitanato nientemeno che da Massimo Bottura, per valorizzare le innumerevoli sfumature del vigneto emiliano-romagnolo lungo la via Emilia, in un suggestivo “giardino” vestito di fiori e calici. Dal 6 al 9 aprile, al centro del padiglione 1 di Veronafiere, lo chef pluripremiato sarà infatti l’ambasciatore dei sapori e dell’eccellenza enogastronomica emiliano-romagnola.

La manifestazione veronese è dunque il palcoscenico dal quale i vini dell’Emilia-Romagna – con 80 aziende espositrici – si presentano al grande pubblico in una forma rinnovata e contemporanea, mostrando la coesione di un territorio che, sotto l’egida di Enoteca Regionale, Regione Emilia-Romagna e APT Servizi Emilia-Romagna ha scelto di fare squadra per lavorare in maniera unitaria e posizionare la qualità della produzione enoica regionale a un livello sempre più alto.

«L’Emilia-Romagna è l’unica regione che prende il nome da una strada che ci unisce tutti, da Piacenza a Rimini – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura e Agroalimentare Alessio Mammi –. Il vino fa parte dell’identità del nostro territorio, grazie al lavoro dei produttori, delle imprese, dei consorzi. Abbiamo voluto rinnovare, con un messaggio forte e chiaro, il padiglione dell’Emilia-Romagna a Vinitaly. I nostri vini sono prodotti di grande qualità che contemplano abbinamenti gastronomici molto interessanti, come quelli che proporrà Massimo Bottura, che festeggerà con noi i trent’anni di Osteria Francescana». E proprio per rendere onore a questo traguardo, il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, ha annunciato che Massimo Bottura e la Francescana Family riceveranno un nuovo premio istituito da Vinitaly.

I menu di Francescana Family

Lo sforzo delle istituzioni regionali ha trovato l’immediata complicità del team Bottura. «Ci siamo detti che quest’anno avremmo celebrato i trent’anni della Francescana dal primo gennaio al 31 dicembre – racconta lo chef – e il Vinitaly ci è sembrata un’occasione troppo bella per andare a festeggiare tra tutti i produttori di vino. Sì, perché spesso ci dimentichiamo che la sala rappresenta il 50 per cento dell’esperienza gastronomica nei nostri ristoranti». Poiché l’idea era di andare oltre l’osteria, Massimo Bottura e Lara Gilmore hanno voluto coinvolgere tutta la Francescana Family, chiedendo ad ogni chef di tutti i ristoranti un piatto per assemblare un menu diverso per ogni giornata del Vinitaly. E così, il ristorante virtualmente ricostruito a Verona si chiamerà Al Massimo e proporrà piatti centrati su ingredienti del territorio, utilizzando le Dop e le Igp dell’Emilia-Romagna. «L’unico piatto che rimarrà inamovibile per quattro giorni – preannuncia Bottura – è il tortellino del Tortellante in crema di Parmigiano Reggiano, perché quel progetto ha messo assieme gli anziani e i ragazzi con sindrome genetica, dunque per noi diventa immancabile».

In carta si alterneranno alcuni dei piatti più rappresentativi della Francescana: dal Cacio e Pere e Beautiful, psychedelic, spinpainted cotechino, charcoal grilled with glorious colors as a painting di Osteria Francescana alla Rosetta della Domenica del ristorante Cavallino; dallo Short ribs forever del ristorante Al Gatto Verde al Tortellino del Tortellante, fino alla Zuppa Inglese di Franceschetta58 (qui per le prenotazioni).

L’esperienza culturale del vino

Le carte dei vini dei ristoranti del gruppo Francescana sono il frutto di una ricerca attenta, con una selezione che spazia dalle etichette iconiche a quelle di piccoli vignaioli indipendenti. Dunque «partecipare al Vinitaly non è solo un omaggio al vino – specifica lo chef – ma un modo per rafforzare questo dialogo tra cucina e viticoltura, con l’obiettivo comune di raccontare l’eccellenza italiana e il suo legame profondo con il territorio».

Un approccio centrato sul rapporto tra vino e cibo come esperienza culturale che alla presentazione ufficiale in Casa Maria Luigia ha visto la piena sintonia tra l’assessore regionale Mammi e Bottura. «Ho sempre detto che l’Italia ha potenzialità straordinarie – ha affermato Bottura – e possiamo continuare nella crescita qualitativa di grandi vini, concentrandoci sul produrre meno e produrre meglio». 

Ottanta cantine, eventi e masterclass

Durante le quattro giornate della manifestazione, ad animare il Padiglione 1 – storica “casa” dei vini regionali organizzata da Enoteca regionale Emilia-Romagna – saranno però soprattutto gli ottanta espositori, piccole, medie e grandi aziende che si giocano l’opportunità del Vinitaly. Ad affiancarli anche i sei Consorzi di Tutela del Lambrusco, dei Vini di Romagna, dei Vini dei Colli di Parma, dell’Emilia-Romagna, dei Colli Piacentini e dei Vini Doc Bosco Eliceo. Tra i produttori anche nomi eccellenti della scena enogastronomica nazionale, come lo chef Carlo Cracco, produttore in Santarcangelo di Romagna assieme alla moglie Rosa Fanti (romagnola doc).

Gli spazi dedicati all’Emilia-Romagna vivranno anche con 17 masterclass di approfondimento e degustazione guidate da esperti del settore, che illustreranno le caratteristiche distintive delle principali denominazioni regionali offrendo ad appassionati e operatori l’opportunità di scoprire i segreti dei vini e dei prodotti emiliano-romagnoli, esplorandone la storia, il carattere e la versatilità.

Tra gli appuntamenti da non perdere la masterclass dedicata all’animo pop-rock dell’Emilia-Romagna da bere, i focus sul Lambrusco, sull’Albana Docg e sul Romagna Sangiovese, l’anima frizzante dei cocktail d’autore con i vini dei Colli Piacentini e la liaison tra la Malvasia di Candia Aromatica e la gastronomia parmense. E ancora, una masterclass riservata ai giudici internazionali del Concours Mondial de Bruxelles, un viaggio lungo la Via Emilia alla scoperta dei vini dolci e passiti, il coinvolgimento delle Strade Vini e Sapori di Emilia, la presentazione del roadshow enogastronomico “Tramonto DiVino” (giunto quest’anno alla 20ma edizione).

L’esperienza di viaggio tra vino e territorio

“Vieni VIA con Me” è il claim che accompagnerà i produttori regionali al Vinitaly, con un richiamo esplicito alla via Emilia come spina dorsale di un territorio e filo conduttore delle esperienze coinvolgenti che questa regione offre. È dunque l’invito a intraprendere il viaggio alla scoperta delle peculiarità enologiche, che vanta una straordinaria biodiversità – come sottolinea il presidente dell’Enoteca Regionale Davide Frascari, con 50mila ettari vitati e un’identità enoica sfaccettata, che inizia tra i filari delle colline piacentine e finisce tra quelli vista mare di Rimini. 

«L’Emilia-Romagna è conosciuta in tutto il mondo per le sue eccellenze enogastronomiche – sottolinea l’assessora regionale al turismo Roberta Frisoni – e attorno a questo ricchissimo patrimonio si è sviluppato un prodotto turistico, la Food Valley, che genera oltre 92 milioni di indotto. L’Emilia-Romagna è però anche una grande “Wine Valley” e degustare un buon vino insieme alle prelibatezze della nostra cucina, avvolti da un’innata vocazione all’ospitalità, offre un’esperienza autentica e sincera». Con Vinitaly, dunque, la promozione turistica dei territori affianca (e affiancherà sempre di più) la narrazione sul vino, portando a Verona esperienze di vacanza per il turista foodie.

Maggiori informazioni

In apertura: Lo chef Massimo Bottura che apre una forma di Parmigiano Reggiano in occasione della conferenza stampa di presentazione del Padiglione 1 Emilia-Romagna a Vinitaly 2025

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