Del fermento di via Veneto abbiamo parlato diverse volte, ma una delle più recenti novità non riguarda l’apertura di qualche nuovo hotel. Se prima dell’estate hanno fatto notizia lo sbarco dell’InterContinental Ambasciatori Palace e di The Rome Edition (tra le migliori terrazze dell’estate romana), nel quartiere della Dolce Vita suscita curiosità un cambio di casacca che ha rimescolato le carte di uno dei cocktail bar più eclettici in città. Dopo un ingresso soft che risale allo scorso settembre, è stato ufficializzato in questi giorni l’inserimento di un giovane e talentuoso professionista della miscelazione nel dream team di cucina formato da Ciccio Sultano, Fabrizio Fiorani e Pier Daniele Seu. È Mattia Capezzuoli il nuovo bar manager del W Lounge Bar dell’hotel W Rome a via Liguria.
Dopo una significativa esperienza milanese, iniziata nello speakeasy 1930, proseguita a The Botanical Club e coronata al Camparino in Galleria con cui il trentaduenne di origine romana ha trionfato insieme a tutta la squadra per il 73esimo posto nella classifica World’s 50 Best Bars 2022 (in attesa di conoscere la nuova edizione che verrà presentata domani a Singapore, il locale meneghino occupa quest’anno l’85esima posizione ed è rimasto l’unico italiano nella lista dalla 51 alla 100), colui che è considerato un enfant prodige italiano nella sua categoria aveva ricominciato ad avvicinarsi alla Capitale già la scorsa primavera per seguire l’apertura di Nite Kong, spin-off di Drink Kong. Con una laurea in Economia e un master in Food and Beverage Management, Capezzuoli aggiunge un nuovo e importante tassello al suo curriculum, raccogliendo così l’eredità e l’ottimo lavoro di Emanuele Broccatelli – che resta consulente esterno del gruppo – per insediarsi al bancone con una nuova drink list che guarda ai grandi classici. I signature cocktail dell’aggiornata carta sono tutti ispirati al passato e in perfetto stile W: se nel menu spiccano subito le cinque variazioni di Martini, un drink passe-partout a ogni ora del giorno e tra i più ordinati nel cinque stelle capitolino (da provare l’Espresso Martini che dialoga con il dolcissimo eden di Zucchero x Fabrizio con quella pallina di gelato al caffè, ma le sinergie con la pasticceria continuano anche in alcuni garnish come nel lampone, uno dei “falsi d’autore” del pastry chef), puntano a entrare tra i preferiti degli avventori sia il Constantine con Beefeater Gin, Vermouth rosso, maraschino e assenzio, che Working Hard, una base Campari con Red Ancho Reyes, Vermouth rosso, agave e Del Maguey Vida Mezcal. Per la prima volta alle redini di un cocktail bar d’hotel, il bar manager cresciuto a Monteverde Vecchio guida oggi una brigata composta da dodici figure (il più anziano ha 35 anni circa) e si confronta costantemente con uno staff che conta almeno 40 nazionalità diverse.
La stagione 2023-2024 di W Rome dà spazio anche al cinema al di là della porta che conduce a Parla Piano, il cortile dell’albergo nascosto tra i palazzi urbani, dove in collaborazione con Cinema Barberini saranno organizzate proiezioni ad hoc anche nei prossimi mesi a cui assistere indossando rigorosamente le cuffie (lo scorso 12 ottobre in occasione dell’evento “A Proposito” è andato in scena il cortometraggio “Un’ora sola” di Serena Corvaglia e Giulia Delvecchio, premiato, tra gli altri riconoscimenti, ai Nastri d’Argento 2023 e presentato alla Casa del Cinema di Roma durante la IV edizione del Biopic Fest). A scardinare gli stereotipi del classico albergo cinque stelle pensa anche la rinnovata programmazione delle serate musicali che anticipa un manifesto in linea con la strategia di intrattenimento del W Rome e con la vocazione di W Hotels che dà valore ad artisti emergenti della musica e dell’intrattenimento, almeno quanto scommette sui nuovi astri della miscelazione.